Come aiutare una coppia dopo l'arrivo di un bebè? Questa è la domanda tipica che si pongono amici e parenti, ma anche la coppia stessa si chiede come gestire i parenti e amici con l'arrivo del proprio bambino. Il concetto chiave è creare una rete di supporto che abbia come obiettivo:

  • Sostenere la coppia.
  • Valorizzare la presenza preziosa di amici e parenti nel supporto sia pratico che emotivo.
  • Abbattere la solitudine delle mamme.

Quando nasce un bambino, la cerchia di amici e parenti non vede l'ora di fare visita alla neo-famiglia per conoscere il nuovo nato, ma al tempo stesso la coppia ha bisogno di tempo per riorganizzare spazi fisici ed emotivi con l'arrivo del proprio bebè. Non è sempre facile accogliere un neonato e soprattutto serve tempo per trovare un equilibrio nei molti cambiamenti che porta l'arrivo di un figlio.

È necessario tempo per riposare, per conoscere il nuovo nato, per sintonizzarsi con lui, per riconoscersi genitori, per inserire nei propri bisogni i bisogni di un neonato. La fase del puerperio, i 40 giorni dopo la nascita, rappresenta un periodo delicato spesso faticoso; è per questo che le visite alla famiglia devono essere concordate e organizzate per non "invadere" questi spazi.

Quelle prime settimane di vita del bambino sono ricche di emozioni contrastanti, dubbi, paure, incertezze, stanchezza, mentre il "mondo fuori" vede spesso solo la gioia della nascita. Bisogna sensibilizzare la società a questi lati della genitorialità per essere ancora più di supporto e presenza positiva per la coppia.

I parenti e amici possono essere una risorsa preziosa tenendo conto di questi aspetti appena descritti e attraverso la comunicazione con la coppia stessa: "Cosa ti serve? Come posso esserti utile? Ti faccio la spesa? Passo in farmacia? Ti porto qualcosa da mangiare di pronto? Ti aiuto con le faccende domestiche? Ti tengo il bambino mentre esci a fare due passi o riposi?" I bisogni delle persone sono molto diversi ed è per questo che non bisogna esitare a chiedere!

Mi raccomando, nessun commento, nessun consiglio non richiesto, nessun giudizio deve essere dato alla mamma e alla coppia, che si tratti di esperienza di nascita, di accudimento, di alimentazione del neonato o riguardo al corpo della donna in trasformazione dopo la nascita: queste parole, anche se dette senza cattiveria ma con l'idea di aiutare, in realtà sono pietre che possono ferire; anzi i neo-genitori devono essere incoraggiati, ascoltati e non giudicati.

Queste visite a casa devono durare il tempo necessario per la coppia, non infinite e soprattutto senza pretese di essere "ricevuti" e intrattenuti secondo il bon ton: portate voi qualche bevanda e gustosa merenda. Si entra in casa in punta di piedi, con rispetto per il bambino e i genitori, semplicemente in ascolto.Se sono presenti altri bambini sarebbe buona idea occuparsi di loro, giocare e dedicare a loro un tempo di attenzione.

È importante quindi che la coppia di genitori possa esprimere i propri bisogni, chiedere ciò che serve loro, gestire la rete di parenti e amici senza paura di lamentele e offese, che si senta libera di gestire visite e aiuti per il loro bene, senza critiche e giudizi. Non esistono pratiche giuste o sbagliate in assoluto, ma buone pratiche per le singole esigenze delle persone e queste vanno rispettate. Particolare attenzione va data all'ascolto delle madri: vanno rassicurate con fiducia, hanno bisogno di tempo per riposare o ritrovare uno spazio per loro per una passeggiata o parrucchiere/estetista/ciò che serve loro, sentirsi libere di nutrire il loro bambino e accudirlo senza giudizio, hanno bisogno di aiuto domestico/spesa/cucina e grande condivisione di tutto ciò che serve senza sensi di colpa.

 

Daniela Pergola - Ostetrica