Parto in acqua: vantaggi e benefici
Aggiornato il 25 Ottobre 2022
“ Due sono le forze principali che governano il parto: la forza del fuoco e la forza dell’acqua.
La forza del fuoco , la forza maschile, l’adrenalina , l’ossitocina .. il motore del parto… è un vulcano in eruzione..ti libera.. non ti lascia spazio per pensare, spazza via tutto, ti lascia senza fiato, è veloce,, Ti dirige verso la separazione e ti rende reattiva..
L’altra forza, più morbida ti avvolge, ti accompagna, ti fa scivolare attraverso le doglie in un ritmo di dormiveglia, muove il tuo corpo dolcemente in una danza sinuosa, rende le doglie efficaci. Sprofondi in un rilassamento rigenerante tra una doglia e l’altra… E’ la potenza dell’acqua, la tua potenza femminile, estrogeni ed endorfine.. è apertura
Acqua e fuoco: le due forze nel parto fisiologico danzano insieme..”
Le parole di Verena Schmid tratte dal libro “Venire al mondo e dare alla luce” sembrano essere proprio le più idonee per introdurre l’argomento del parto in acqua.
La sua è infatti una descrizione attenta e sentita del travaglio fisiologico. Non parla espressamente del parto in acqua ma ,senza volerlo,descrive, meglio di altri ,i benefici che sottendono all’utilizzo di questo elemneto in travaglio di parto.
È bene infatti sapere che l’immersione nell’acqua è da prediligersi nei casi di travaglio esclusivamente fisiologico : nascite che avvengono a termine di gravidanza ,secondo un meccanismo spontaneo di azione, in caso di parti singoli e in situazioni di gravidanza a decorso assolutamente fisiologico. Tutte le altre categorie ( induzioni di parto, travagli che avvengono anche spontaneamente ma prima della trentaseiesima settimana, tamponi positivi per streptococco, condizioni patologiche materne e-o del feto, febbre in travaglio, alterazioni del battito del feto ecc..) necessitano di una sorveglianza fetale intensiva che non è possibile garantire con l’immersione della mamma in acqua: da qui si evince che non a tutte le donne è possibile proporla, senza considerare il fatto che non tutte le strutture ospedaliere sono dotate di vasche apposite per questo tipo di assistenza.
Se fate parte della categoria fortunata delle mamme fisiologiche e se il vostro travaglio nel suo divenire si mantiene tale un buon alleato per affrontare la prova impegnativa del travaglio, e magari anche del parto, può certamente essere l’acqua.
L’acqua infatti ammorbidisce i tessuti.. avvolge il vostro corpo stimolando tutti i recettori cutanei.. vi aiuta a rilassarvi tra una contrazione e l’atra, alleggerisce la percezione della vostra massa corporea, facilita i vostri movimenti e vi consente assoluta libertà di manifestazione. Il battito cardiaco fetale infatti viene auscultato ad intermittenza o attraverso sonde wireless senza necessitare di stretta sorveglianza attiva.. niente cinghie quindi per la sua registrazione continua ma solo la mano dell’ostetrica che con uno strumento appoggiato alla vostra pancia verifica lo stato di benessere del feto.
Le visite vaginali possono essere effettuate, se necessarie, direttamente in acqua altrimenti verrete condotte per un periodo sul lettino e in quell’occasione sollecitate anche ad andare alla toilette per svuotare la vescica.
È consigliabile, se il tempo di immersione in acqua supera abbondantemente le due ore, rinforzare le vostre risorse attraverso l’assunzione di zuccheri e liquidi: ampio spazio quindi a piccoli snacks e sorsi di the zuccherato o succhi di vostro gradimento.
Durante il travaglio è possibile sostare ad alternanza nell’acqua calda per evitare eccessiva ipotensione materna e riattivare l’organismo facendo qualche passetto a terra. Il movimento in generale facilita e sostiene il travaglio.
E se il momento della nascita è vicino e le condizioni fisiologiche si mantengono è consentito rimanere immerse per affrontare anche il momento delle spinte e dell’espulsione del vostro piccolo: verrete aiutate ad assumere liberamente qualsiasi posizione vogliate anche in acqua. I benefici si trasmetteranno a loro volta anche al vostro bimbo che passerà dall’ambiente acquatico dell’utero a quello della vasca: minore termo dispersione faciliterà così il suo adattamento.
Il neonato infatti nascerà in acqua e, con le sapienti mani dell’ostetrica che non cercherà di interferire troppo nemmeno con il suo tatto ,lo farà scivolare delicatamente a pelo dell’acqua verso il vostro seno.. dove ci saranno le braccia pronte di mamma e papà ad accoglierlo.
Ebbene si anche il vostro compagno avvicinerà il suo piccolo corpicino a voi stando all’esterno della vasca in cui sarete immerse.. rispettati i tempi di adattamento del neonato sarà possibile uscire o attivarsi per assistere anche la fuoriuscita della placenta. Il sangue tingerà lievemente l’acqua in cui sarete immerse ma a quel punto verrete anche aiutate ad uscire dalla vasca per accomodarvi sul lettino dove finalmente godrete appieno di questo incontro così tanto atteso.
Insomma se sarete così fortunate da poter affrontare un travaglio e un parto in acqua non abbiate timore nel domandare se possiate usufruire di una vasca o almeno di docce calde rigeneranti. Come avrete capito non sarà possibile, se non a travaglio avviato, capire se facciate parte o meno di questa categoria di mamme.. non vi resta ancora una volta che affidarvi al vostro corpo.. al vostro bambino.. e all’ostetrica che incontrerete sulla vostra strada!
Ostetrica Miriam Magni
Professionista dal 2007 ha operato in vari ospedali della regione lombardia nei dipartimenti materno infantili approfondendo la sua formazione nel campo dell'educazione famigliare allo sviluppo neurocomporetamentale del neonato, sostenendo e promuovendo l'allattamento al seno. Da poco mamma sperimenta in prima persona ciò che fin ora è stata per lei una missione