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Come organizzare il parto

Aggiornato il 27 ottobre 2025
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Il primo parto

Affrontare il primo parto può generare emozioni contrastanti, ma una buona preparazione aiuta a vivere questo momento con serenità. Inizia informandoti sui diversi tipi di parto e partecipa ai corsi preparto per imparare tecniche di respirazione e rilassamento. Prepara in anticipo la borsa per l’ospedale con tutto il necessario per te e il/la neonato/a. Cura l’alimentazione e mantieni una leggera attività fisica, sempre con il consenso del medico.

 Infine, circondati di persone di fiducia e ascolta il tuo corpo: ogni gravidanza, ogni parto è un’esperienza unica, per cui, sappi però che andrà tutto bene in ogni caso, anche se vi scorderete qualcosa.

Prepararsi bene è il primo passo per un’esperienza positiva e consapevole.

Partorire praticamente

Naturale o cesareo?

Il parto è naturale, il cesareo è invece per i casi di emergenza, non è un antidolorifico, è un’operazione chirurgica con tutte le sue conseguenze. Se il ginecologo ve lo consiglia senza un apparente motivo, chiedete spiegazioni immediatamente. Valutate dopo cosa è meglio per voi.

 

Parto in casa o in ospedale?

Il parto in casa è consigliato perché l’ambiente familiare accoglie il neonato senza medicalizzazione. È una bellissima possibilità da scegliere dopo una profonda riflessione. L’ospedale rimane un luogo estraneo, ma in alcuni trovate camere familiari dove madre, padre e neonato possono stare insieme senza traumi fin da subito.

 

La valigia

Ogni struttura ha la lista stampata del necessario al parto per la madre e il bebè: chiedetela. Preparare la borsa parto è un passo importante per arrivare serene al momento del parto. L’ideale è organizzarsi intorno alla 34ª settimana, seguendo la lista fornita dall’ospedale.

Non dimenticare documenti, cartella clinica e tessera sanitaria. Per te, inserisci camicie da notte comode, assorbenti post parto, pantofole e prodotti per l’igiene personale. Per il/la neonato/a, body, tutine, cappellino, copertina e pannolini. Tieni tutto in una borsa pratica e ben suddivisa: ti aiuterà a trovare facilmente ciò che serve nei momenti più intensi. Ricorda di portare con te dei sacchetti con i vari cambi suddivisi e scrivigli il nome del bebè. 

 

Ospedale pubblico o clinica privata?

Scegliere dove partorire è una decisione importante. Prima di tutto, scegliete la struttura che più ritenete adatta a voi e alle vostre esigenze. Chiedete consiglio al ginecologo o medico di fiducia se siete indecisi. Valutate sempre se l'ospedale pubblico in cui volete partorire ha un reparto attrezzato in caso di emergenza con personale specializzato. Attualmente molti ospedali propongono anche forme di parto dolce come quello in acqua o attenzioni alla presenza del padre. Informatevi molto bene sulle possibilità intorno a voi.

La clinica privata, invece, offre un comfort differente, camere riservate per i futuri genitori e la possibilità di scegliere l’équipe medica che seguirà il parto. Tuttavia, i costi sono a carico della paziente, salvo convenzioni.

Che sia ospedale pubblico o clinica privata, è fondamentale visitare tutte le strutture che trovate idonee e valutarle prima del termine informandosi sui protocolli e, come detto sopra, scegliete in base alle vostre esigenze di sicurezza, assistenza e serenità.

 

Epidurale: sì o no?

Partiamo col dire che si tratta di un'anestesia che riduce il dolore durante l travaglio, permettendo alla futura mamma di vivere questo momento con maggiore serenità.

Tuttavia, si tratta pur sempre di una procedura medica che comporta alcuni rischi e non sempre è praticabile, ad esempio in caso di determinate condizioni cliniche o quando il travaglio è già molto avanzato.

Il consiglio migliore è di parlarne in anticipo con il ginecologo o l’anestesista, per valutare benefici e controindicazioni personali. 

 

Quanti specialisti?

Ginecologo o ginecologi, ostetrica, anestesisti e neonatologi. Volendo, accanto a voi in sala parto, potreste avere una squadra di calcio! L’ospedale offre la sua équipe, ma si possono comunque portare medici esterni. Meglio avere accanto un’ostetrica brava se ci fa sentire più sicure, piuttosto che nessuna (o qualcuno che non si conosce).

 

Rooming in o nido? 

Scegliete al momento se potete, se stanche e provate dal parto il nido vi garantirà un sonno tranquillo e vi servirà per i giorni successivi. Potrete sempre iniziare il rooming in dal giorno successivo il parto o lasciare il bambino al nido, se vi fa sentire più sicure.

 

Partorire è soprattutto un’emozione! Con la nascita nascono anche emozioni nuove: piccole, delicate, destinate a crescere ogni giorno. Nei primi momenti può emergere l’insicurezza, il timore di non essere all’altezza o di non saper gestire gesti semplici, come tagliare le unghie al neonato o capire se il latte è sufficiente. Anche chi è abituato a grandi responsabilità scopre che il sorriso di un neonato può sciogliere ogni certezza.

Il parto segna l’inizio di una nuova consapevolezza: la scoperta della propria umanità, con tutte le sue sfumature. Non esiste un modo "giusto" di affrontare ciò che accade dopo; è importante concedersi il tempo e la libertà di vivere ogni emozione così com’è, intensa, autentica, sorprendente.

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