
QUELLE FASTIDIOSE PUNTURE
L’arrivo dell’estate coincide inesorabilmente con l’arrivo delle zanzare. Benché alle nostre latitudini le punture di questi insetti possano raramente trasmettere malattie infettive, per alcuni soggetti ed in particolare per i più piccini, esse possono causare fastidiose reazioni cutanee. Le strategie per prevenire le punture di questi insetti, si basano sulla prevenzione dell’infestazione ambientale, sull’uso di repellenti cutanei ed insetticidi e sulla protezione meccanica (indumenti, zanzariere). In considerazione dell’importanza pratica e della grande diffusione, affrontiamo l’argomento dei repellenti cutanei, pur riconoscendo l’utilità e la necessità di associare anche misure preventive meccaniche. In commercio esistano moltissimi prodotti, ma non tutti sono utilizzabili nei bambini e non tutti sono efficaci. Le principali caratteristiche del repellente ideale dovrebbero essere una lunga efficacia, un’azione a largo spettro, l’assenza di tossicità locale e/o generale, la resistenza al lavaggio: un simile prodotto non è al momento disponibile. Tra i repellenti utilizzabili nei bambini, il DEET (dietilmetatoluamide) , è quello più utilizzato negli USA , dove è registrato dal 1957. Disponibile in concentrazioni variabili (dal 5% al 40%) e differenti formulazioni, questo repellente viene riconosciuto sicuro a concentrazioni del 30% per l’uso a decorrere dai due mesi di età , dall’ American Academy of Pediatrics. E’ consigliabile applicare tale prodotto con le mani, evitando di spruzzarlo direttamente sulla cute; anche il contatto con gli occhi, la bocca e le mani del bambino , così come l’applicazione su ferite o aree interessate da dermatite . In Italia, l’uso di tale prodotto è però consigliato dai 12 anni di età. Altri due repellenti, la Picaridina (o Icaridina)con concentrazioni variabili dal 7 al 15% e l’IR3535, sono invece approvati in Italia, già nel bambino di età superiore a 2 anni.
Un discorso a parte, meritano i repellenti di origine vegetale. Gli olii essenziali estratti da molte piante, hanno un effetto dimostrato sulle zanzare nonché un utilizzo tradizionale: tra questi ricordiamo la citronella, il geranio, la lavanda, il pino, la cannella, il rosmarino, il basilico, il timo, l’aglio e la menta. L’uso di questi olii deve essere cauto a causa della notevolissima penetrazione cutanea e della capacità di attraversare la barriera emato encefalica e quella placentare: per tale motivo, si raccomanda di utilizzare concentrazioni del 3-5% e di evitare l’applicazione intorno al naso ed alla bocca, per il rischio di reazioni allergiche, potenzialmente anche gravi. La durata di questi repellenti è peraltro limitata (20 minuti , ad esempio, per la citronella9, con la conseguente necessità di applicazioni ripetute. Tra questi olii essenziali, quello attualmente riconosciuti maggiormente efficaci, sono quello di eucalipto ( fortemente irritante per gli occhi) e quello di Neem. Il primo, nel nostro Paese è utilizzabile dai 3 mesi di vita (mentre negli USA dai 3 anni).
Infine, un breve cenno, a cosa fare dopo eventuali punture. Anche in questo contesto, creme a base di piante officinali (camomilla, liquirizia, boswellia, calendula) con caratteristiche sia antinfiammatorie che antiallergiche, risultano essere efficaci e con scarsi effetti collaterali, qualora applicate sulla cute interessata. E’ evidente che in caso di reazioni cutanee intense e diffuse, occorrerà valutare, da parte di personale sanitario qualificato, l’eventuale ricorso a farmaci, quali antistaminici per uso orale e/o steroidi per uso topico.