Care future mamme, futuri papà, futuri partner, queste parole di Jean Pierre Relier, primario tra i massimi esperti internazionali di perinatologia, riassumono il senso stesso di questo cammino che, mese dopo mese, settimana dopo settimana percorrerete insieme. Soffermiamoci su di voi mamme: siete infatti veicolo di conoscenza per il mondo, preparate il nido del vostro futuro/a nascituro/a già a partire dalle prime settimane di gravidanza quando è in corso il fenomeno dell’embriogenesi: si formano cuore ,orecchie, mani, dita… sistemi tutti pronti alla sua prima conoscenza.

Il vostro amore e la vostra disponibilità offrono al vostro bimbo le condizioni favorevoli al suo pieno sviluppo; lo stimolano e lo aiutano a progredire con il proprio ritmo per poi diventare una creatura strutturata ed equilibrata.

Come poter quindi rendere questa attesa veramente costruttiva? Con le coccole.  Coccolarlo risulta quindi una modalità spesso vincente con la quale trascorrere questo momento così unico della vostra vita. Ricordate sempre che "essere in attesa” significa prepararsi all’incontro, rafforzare il legame affettivo che da principio vi lega e consolidare questo affetto in gravidanza favorisce di gran lunga la separazione della nascita, addolcendone la difficile prova del distacco dopo il parto.

Ma come è possibile creare questi legami?

Si è già a metà dell’opera nel momento in cui viene spontaneo pensare a lui/lei: parlargli, tocca il pancione e consideralo sin dall’inizio un essere a sé stante dotato di una propria sensibilità individuale e dunque “ capace di provare piacere e sofferenza”.

Questi piccoli suggerimenti vi aiuteranno a dare un valore aggiunto alla trama di affetti che state per tessere.

Strimolare l’udito del feto attraverso la musica e il canto

“ ..quando una donna parla al bambino che tiene in grembo svolge una doppia funzione: non soltanto attira la sua attenzione, lo abitua alla sua voce e gli fa capire che lo sta aspettando, stimolandogli l’udito, ma, nel rivolgersi a lui, essa si abitua a considerare il suo bambino non come parte integrante di se stessa ma già come un  altro essere indipendente”

Ricordate che in utero il vostro bambino è in grado di percepire i suoni: gli fanno compagnia infatti il battito incessante del vostro cuore che assume un fare più incalzante negli stati di agitazione e più dolce durante la quiete. È proprio sul vostro petto che da neonato ritroverà questo universo che ha dovuto abbandonare al momento della nascita. Percepisce inoltre la vostra voce.. ecco perché è importante parlargli.. rivolgersi a lui predispone le basi per il futuro riconoscimento. Ognuna di voi avrà infatti notato come un bimbo si pone con fare attento alla voce della sua mamma… una voce che tranquillizza e riporta immediatamente alla pace. Veicolare il suono attraverso il canto e la musica rappresenta un'altra modalità per coccolare il vostro bimbo… uno strumento che diventerà essenziale una volta che lo avrete in braccio…

Amerà ricordare le canzoni sentite in epoca fetale… di qualunque genere esso siano.. le melodie e le cantilene si trasformeranno in ninne nanne o motivetti simpatici da riproporre durante l addormentamento o il cambio pannolino… o quando proprio di tranquillizzarsi da solo non ne avrà alcuna voglia!!

Per darvi un idea di come il vostro bimbo ode i suoni vi suggerisco di fare questo semplice esperimento. Provate a immergervi completamente per qualche istante in una vasca di acqua calda e ascoltate i suoni che riecheggiano, sono certamente ovattati ma tutti ben udibili dal più acuto al più grave: dalla voce del vostro compagno al trillo del telefono. Immaginate proprio che questo sia il suo universo sonoro!

Stimolare il tatto attraverso il tocco

Le carezze che spontaneamente farete alla vostra pancia stimoleranno i vostri recettori sensoriali corporei e comunicheranno al bimbo i confini entro cui si trova.. Ciò rappresenta una prima forma di dialogo tra madre e figlio.

Non necessariamente alla carezza corrisponde una risposta evidente del feto (soprattutto quando le sue dimensioni sono ancora decisamente piccole e non avete ancora la consapevolezza dei suoi movimenti) ma certamente ne stimola la reazione.

Questa esperienza risulta certamente più gratificante nel terzo trimestre quando i suoi movimenti si faranno più chiari e sarà più semplice intuire le sue risposte. Ciò vi consentirà di instaurare una complicità affettiva unica e, come afferma sempre Relier, vi consiglio perciò di “aiutarvi con le mani per guidare dolcemente il proprio bambino.”

Il tatto rappresenta per un neonato la forma di conoscenza più alta del proprio corpo.. la carezza infatti della mamma ne definisce i suoi confini e il primo contatto pelle a pelle (pratica dello skin to skin ormai largamente diffusa nei centri nascita subito dopo il parto) né determina l’imprinting.

Stimolare l’olfatto attraverso i gusti

Il feto assapora in utero gusti odori e aromi… vi chiederete come… Ebbene la natura ha pensato anche a questo! Bevendo il suo liquido amniotico assaggia ogni fragranza che proviene dal “mondo dei grandi”. Coccolarlo in tal senso significa perciò proporgli una dieta variegata che risponda alle abitudini alimentari corrette così che abbia l ‘opportunità di “assaggiare” ogni gusto per poi ritrovarlo trasformato nel latte materno.. Viene a conoscenza persino dei sentimenti di avversione o predilezione che la sua mamma sperimenta durante la gravidanza: nulla perciò avviene per caso.. anche le stranezze nei gusti provati in questi mesi assumono un perché!

Riassumendo: basterà mettersi comode e rilassate, magari sdraiate sul fianco… porre le mani in ascolto sulla vostra pancia e parlargli dolcemente come solo una mamma sa fare: accarezzarlo, magari insieme al partner e il gioco è fatto! Un turbinio di sensazioni positive che giungeranno dritte dritte al suo cuore!

Il vostro bimbo assorbe come una spugna ognuna di queste esperienze sensoriali: sta solo a voi mamme condizionare positivamente la sua crescita in utero! Coccolatevi dunque e preparatevi a un incontro che vi cambierà la vita! 

 

 


    

Ostetrica Miriam Magni

 

Professionista dal 2007 ha operato in vari ospedali della regione lombardia nei dipartimenti materno infantili approfondendo la sua formazione nel campo dell'educazione famigliare allo sviluppo neurocomporetamentale del neonato, sostenendo e promuovendo l'allattamento al seno. Da poco mamma sperimenta in prima persona ciò che fin ora è stata per lei una missione