Programmare una vacanza in famiglia e un viaggio a misura di bambini è, per me, molto divertente. Amo viaggiare più di ogni altra cosa e, prima di avere bambini, ho visitato moltissimi paesi toccando i 5 continenti. Ho sempre preferito i viaggi metropolitani (meno quelli “nella natura”) in città straniere ma, da quando sono diventata mamma, ho decisamente rivalutato le mete nostrane e le regioni italiane sia d’estate che d’inverno (adatte anche a piccoli budget). E ho naturalmente privilegiato l’organizzazione e la programmazione (gli ostelli nei quali mi fermavo a dormire non sarebbero di certo adatti per i miei figli).

Io e mio marito non abbiamo mai considerato i nostri bimbi come un ostacolo al nostro viaggiare, se un vincolo c’è è solo quello lavorativo che non ci permette di partire se non in occasione delle canoniche vacanze estive e invernali.

 

Come programmare una vacanza che accontenti tutti i componenti del nucleo familiare? A me piacciono arte e musei, a mio marito mare cristallino e incontaminato, i bambini preferiscono natura, animali, parchi giochi e possibilità di tuffarsi (al mare o in piscina poco importa). L’Italia è piena di luoghi nei quali tutto questo è davvero a portata di mano. Io adotto da sempre la tecnica dei “piccoli scaglioni”: divido la giornata in gruppi da due ore nelle quali ognuno di noi sceglierà l’attività da fare tutti insieme. Se al mattino si visita un museo, al pomeriggio si sta in piscina o si fa un giro a cavallo, il tutto intervallato da pause e riposini.

 

Un consiglio molto importante è quello di selezionare strutture family friendly soprattutto se si hanno bambini molto piccoli. Noi, ad esempio, la scorsa estate abbiamo scelto un agriturismo in Toscana dotato di ogni comfort per i bebè: avevamo, all’epoca, un bambino di 5 anni, uno di 3 anni e una di 5 mesi e un potenziale enorme bagaglio da portare. Alloggiando in un hotel dotato di seggiolone, lettino, vaschetta per il bagnetto, scaldabiberon, servizio cucina per lo svezzamento della piccolina (alcuni addirittura offrono un servizio di noleggio passeggini) abbiamo ridotto di molto l’occorrente da portare. E qui si apre il “doloroso” capitolo del bagaglio. Occorre viaggiare leggeri anche se non è facile. Durante i miei primi anni in viaggio con i bambini preparavo enormi bagagli per ogni imprevisto e per ogni tipo di clima da quello polare a quello tropicale. Da qualche anno, però, sono “costretta”, più di una volta all’anno, a viaggiare in aereo da sola con miei tre figli e ho quindi imparato ad alleggerirmi. Quanto all’abbigliamento preparo già i cambi che useremo con relativi abbinamenti, quanto a saponi, creme e bagnoschiuma sono una fan sfegatata dei kit da viaggio. Nulla è davvero indispensabile se non i documenti!

 

Prima di partire bisogna cercare, verificare, informarsi, confrontarsi: i feedback sono importanti per ogni struttura e servizio ma ancora più importanti per una famiglia con bambini. Esistono online numerosi siti dedicati ai viaggi family friendly o gruppi sui social network che recensiscono strutture riportando il parere di chi, in quel luogo, c’è stato con i propri figli. Informarsi prima e informarsi anche in loco: per questa ragione consiglio di prenotare, prima di partire, solo i servizi base per poi chiedere a gente del posto (io spesso ho “attaccato bottone” con famiglie del luogo) un consiglio sulle attività o le escursioni o i ristoranti più adatti ai piccoli.

 

Un altro consiglio, da mamma di tre bambini piccoli è di mettere in conto l’imprevisto senza farsi prendere dall’ansia (è una vacanza, bisogna rilassarsi!). I bambini avranno febbre, otiti, varicella, congiuntivite o semplicemente non avranno voglia di visitare quel determinato posto e la tentazione di mollare tutto per tornare a casa sarà estremamente forte. Ricordo ancora un viaggio in Sardegna inaugurato con un bel virus intestinale per mio figlio (subito dopo aver attraversato il tratto Genova-Olbia con mare grosso e nausea per tutta la famiglia) - ho beccato mio marito intento a prenotare una nave per l’immediato rientro - ma, a conti fatti, si è trattato di una bellissima vacanza (i bambini guariscono molto più in fretta di noi adulti!).  Io, prima di partire faccio sempre una chiamata al Servizio Turistico del luogo per chiedere il numero della Guardia Medica o di un pediatra disponibile a chiamata in caso di emergenza.

 

Infine, il suggerimento più importante: divertitevi, improvvisate, “tornate diversi da come siete tornati”, lasciatevi guidare dalla curiosità e dalla fantasia dei vostri bimbi e immergetevi nella realtà del luogo, soprattutto se lontano geograficamente dal nostro posto di origine. Noi portiamo sempre i bambini al parchetto frequentato dai bimbi che vivono in zona, è meraviglioso vedere come il gioco ed il divertimento unisca i più piccoli nonostante le (presunte) barriere linguistiche e culturali.

 

Buon viaggio!

 

 

 


    

Olga Zappalà, Blogger 

 

Olga, 32 anni, mamma di Niccolò, Edoardo e Bianca Zoe, vive a Milano e scrive di maternità, moda, libri e prodotti per bambini sul blog Mammaholic.com