Stitichezza: perché proprio ora?
Già dall'inizio della gravidanza, l’aumento del progesterone rallenta la motilità intestinale. Tuttavia, è soprattutto nel terzo trimestre che il transito diventa davvero più lento.
Niente di grave: può dipendere dalla compressione del colon da parte dell’utero, ma anche da integrazioni alimentari, in particolare di ferro.
Inoltre, si tende a muoversi meno, a stressarsi di più e ad assecondare con più facilità la voglia di cibi non sempre ideali.
Cosa fare?
- Rivedere l’alimentazione
- Masticare bene
- Camminare almeno 30 minuti al giorno
- Prendersi il proprio tempo in bagno
Solo se queste misure non funzionano dopo qualche giorno, o in presenza di dolori o sanguinamenti, il medico potrà prescrivere un trattamento. Mai ricorrere al fai-da-te con lassativi durante la gravidanza!
Quali alimenti privilegiare?
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Acqua: passate le nausee, un bel bicchiere d’acqua a temperatura ambiente appena sveglie stimola subito il transito.
Una buona idratazione durante la giornata, lontano dai pasti, aiuta a reidratare le feci e ne facilita l’evacuazione. Su consiglio medico, possono essere utili anche acque minerali ricche di magnesio. -
Fibre dolci: si trovano in frutta e verdura, ma non tutte sono uguali:
- Verdure consigliate: fagiolini, carote cotte, indivia
- Frutta consigliata: frutta cotta (prugne), frutti ben maturi (pere, pesche), sempre sbucciati. Le composte sono un’ottima alternativa
- Latticini: preferire quelli magri e ricchi di probiotici: yogurt, formaggio fresco. Bene anche i formaggi a pasta cotta.
- Cereali integrali o semi-integrali
- Pane, pasta e riso integrali favoriscono il transito intestinale. Tuttavia, possono essere un po’ “aggressivi” per alcuni intestini o poco graditi. In questi casi, optare per la versione semi-integrale.
Quali alimenti possono rallentare il transito?
La sensibilità intestinale è soggettiva. Anche se alcuni alimenti tendono a rallentare il transito, non è necessario eliminarli del tutto se non provocano fastidi. In caso contrario, è meglio limitarli o sostituirli temporaneamente.
- Fibre dure: possono irritare gli intestini fragili e favorire la fermentazione.
- Legumi: lenticchie, fagioli, ceci, fave... possono gonfiare. Per godere dei loro benefici, preferire le lenticchie preparate in casa dopo un lungo ammollo. Se invece sono in scatola è meglio sciacquarli bene e cuocerli a lungo.
- Verdure dal gusto forte: cavoli, sedani, porri, carciofi: tendono a fermentare. Meglio consumarli con moderazione o sostituirli con verdure più “amiche” del transito: spinaci, zucchine, fagiolini teneri. Chi ha intestino sensibile dovrebbe anche limitare le crudità, sbucciare e privare dei semi pomodori e cetrioli.
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Frutta: via libera arance, ananas, uva. Meglio evitare temporaneamente:
- banane troppo verdi
- ciliegie
- prugne (molto ricche di sorbitolo, uno zucchero difficile da digerire)
- se la mela cruda ti dà fastidio, opta per la composta.
- Grassi e spezie: cerca di limitare i grassi saturi come carni grasse, salumi, cotture pesanti. Preferire i grassi insaturi: salmone, olio d’oliva, olio di colza
- Spezie e condimenti forti (cetriolini, pepe, peperoncino, senape forte): da limitare se si hanno intestini sensibili, poiché possono rallentare la digestione
Una buona digestione e un intestino attivo iniziano a tavola: idratazione, fibre adatte, alimenti delicati e attenzione ai segnali del tuo corpo.
Il tutto accompagnato, se possibile, da una passeggiata quotidiana… e da un po’ di pazienza!