Quali sono le cause che possono scatenare il singhiozzo? E come fare per prevenirne l’insorgenza?

 

Ebbene, prima di tutto è necessario osservare quando è solito manifestarsi: spesso infatti capita che il piccolo cominci a singhiozzare durante o subito dopo l'allattamento, un segnale che indica come il singhiozzo sia legato all'alimentazione (il muscolo del diaframma, infatti, si trova a stretto contatto con lo stomaco).

 

In questi casi probabilmente lo stomaco del bambino si riempie troppo velocemente, motivo per cui potrebbe essere utile, durante l'allattamento, provare a rallentare le poppate e poi fermarsi per far digerire il bambino mentre si passa da un seno all'altro. Oppure, se si utilizza il biberon, fare una pausa a metà della bottiglia, far digerire il piccolo e poi ricominciare qualche minuto dopo.

 

Oltre dal trangugiare il latte troppo velocemente, poi, il singhiozzo può essere causato anche da un’eccessiva ingestione di aria. Prova ad osservare come si attacca il bambino durante l'allattamento: assicurati che le sue labbra si spalanchino e formino un sigillo stretto intorno all'areola, non solo al capezzolo. Inoltre (regola valida anche se si utilizza il biberon) assicurati di tenere il pargoletto ad un’angolazione da 30 a 45 gradi, così da evitare che l’aria rimanga nello stomaco. Dopo il pasto, poi, fai attenzione a mantenere il bambino seduto per almeno venti minuti, così da consentire la fuoriuscita dalla bocca dell’aria ingerita e da alleviare la tensione di stomaco e diaframma.

 

Qualora invece il singhiozzo non fosse correlato all’alimentazione, puoi provare a fermarlo offrendo al tuo bambino il ciuccio oppure massaggiandogli dolcemente la schiena.

 

 

Ad ogni modo, nella stragrande maggioranza dei casi il singhiozzo si fermerà da solo senza bisogno di alcun intervento. Ma se così non fosse, è bene approfondire con il pediatra.