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Come riprendersi da un taglio cesareo
Certo.. è comunque un intervento chirurgico, avete una cicatrice sopra il pube, una flebo con liquidi e antidolorifici, vi sentite spossate e un poco intontite il primo giorno…tutto normale.
Innanzitutto, rispetto ad anni fa, avete subito una anestesia spinale e non generale, siete state vigili anche in sala operatoria e la ripresa è certamente più rapida: dopo una anestesia generale, breve o lunga che sia, vi svegliereste più difficilmente dal torpore e dal sonno e la ripresa motoria e di tutte le funzioni sarebbe più difficoltosa e più lenta.
La flebo che tanto vi dà noia ora, serve anche a farvi sentire meno il dolore del post-operatorio, a far contrarre meglio l’utero e quindi ad avere perdite di sangue più contenute, a darvi liquidi ed elettroliti aiutandovi a sentirvi più rapidamente in forze.
Verrete sollecitate a mangiare qualcosa e a bere già la sera del giorno stesso del taglio cesareo, se effettuato nella prima mattinata: certo non cibi pesanti portati dalla mamma o dalla suocera da casa, ma quello che l’ospedale vi offrirà come pasto di facile digestione: un thè, un brodo, del prosciutto, …. Orribile cibo ospedaliero… ma portate pazienza, verrà anche il momento della pastasciutta o della pizza!!
Idratatevi bevendo un po’ d’acqua non gelata e non gasata oltre ai liquidi che avrete nelle flebo, cercate di girarvi nel letto, di non stare immobili per la paura del dolore: anche a questo serviranno gli antidolorifici, a permettervi di muovervi e di alzarvi prima.
E quell’odioso catetere vescicale, se sarete disposte ad alzarvi la sera stessa o il mattino dopo, vi verrà sfilato con grande sollievo: così vi renderete presto conto che tutto riprende piano piano…. La minzione sarà spontanea e generalmente non dolorosa, e il giorno dopo o dopo ancora, sempre se vi alzerete presto dal letto, anche il vostro intestino ricomincerà a farsi sentire.
Il personale infermieristico ha esperienza e vi darà i consigli migliori: provate ad ascoltare anche se vi sembrano pretese assurde e vedrete che tutto sarà più semplice. Fate qualche passo lungo il corridoio, fatevi aiutare da mamma o marito, spostatevi dal letto alla sedia o alla poltrona, andate in bagno e lavatevi o fatevi la doccia, se non avete capogiri e ve la sentite.
La ferita medicata sarà presto tenuta scoperta e i punti, se da rimuovere, verranno tolti prima della dimissione, salvo a volte nei giorni successivi se il vostro non è stato un primo intervento.
I peggiori decorsi post operatori che mi capita di vedere (parliamo sempre di normali interventi in donne sane) sono quelli in cui la donna non si muove dal letto: l’addome si fa “globoso”, si riempie di aria e il dolore è davvero poi invalidante. Si crea un circolo vizioso: dolore – immobilità - dolore e tutto diventa più difficile.
E una volta a casa, finalmente? Anche qui, con prudenza e misura, riprendete le vostre attività quotidiane, senza fare sforzi eccessivi ovvio, cercando di assecondare i miglioramenti giorno per giorno. Qualcuno preferisce utilizzare la fascia addominale o la pancera: non ci sono evidenze scientifiche sulla reale utilità, ma certo se state tanto in piedi, avete un altro bimbo che reclama le vostre attenzioni o camminate parecchio, sentirvi un poco “contenute” può farvi stare meglio e incentivarvi al movimento.
La montata lattea verrà, se deve arrivare, con le stesse modalità di quanto accade dopo un parto vaginale, non preoccupatevi, e se già vi muovere discretamente anche allattare il vostro bimbo sarà più semplice.
In fondo non è andata così male, avete visto? Certo, speravate in un parto vaginale, magari con genitali integri, ma la cosa più importante in tutto il percorso fatto in questi nove mesi è che voi e il vostro bambino siate sani e sereni, non vi pare?
Dottoressa Patrizia Gementi
Dirigente dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia presso l’Ospedale Buzzi di Milano
Studio Medico Associato Oldrini e Gementi (Piazza Libertà 2, 20010 Cornaredo - MI)
Medical Center Buonarroti (Via Tiziano 9, 20145 Milano)
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