L’organismo umano è costituito d’acqua in percentuale molto rilevante: il 90% della massa corporea di un feto al di sotto delle 26 settimane di età gestazionale è costituito da acqua, nel neonato il 75-85% e nell’adulto il 65%. È importante quindi che l’apporto idrominerale che ad esso forniamo attraverso l’acqua sia idoneo. Soprattutto nei lattanti e nei bambini, che per struttura e numerose condizioni (come febbre, vomito e diarrea) più dell’adulto possono soffrire di disidratazione, è fondamentale che questo apporto sia adeguato in quantità ma anche in qualità. In tal senso, le acque minerali naturali rappresentano una realtà unica e, proprio per questo motivo, sono regolamentate da una apposita normativa. Si considera acqua minerale naturale quella che arriva al consumatore così come scaturisce dalla sorgente: la purezza alla sorgente, in senso chimico e batteriologico, viene mantenuta inalterata fino all’uso.

 

Come scegliere l’acqua per il lattante? Un primo parametro che può aiutarci a selezionare l’acqua minerale più adatta per l’apporto idrico nutrizionale del lattante è certamente il residuo fisso. Acque con residuo fisso più elevato e con elevate concentrazioni di alcuni ioni comportano un aumento del carico renale e andrebbero quindi sconsigliate nell’infanzia. Alle acque minimamente mineralizzate, che hanno un residuo fisso inferiore a 50 mg/l, spetta il giusto primato di acqua utilizzabile nella prima infanzia.

 

Parlando di acqua diventa inevitabile parlare di pelle che, essendo la struttura più esterna del nostro corpo, rappresenta una barriera indispensabile a mantenere l’idratazione dell’organismo entro valori fisiologici.

Fattori differenti, esterni o interni al nostro organismo, possono pregiudicare le riserve idriche della cute. Tra le condizioni climatiche e ambientali, oltre al vento, al freddo o alla scarsa umidità, l’esposizione al sole per quanto benefica (soprattutto per la sua funzionalità alla sintesi di vitamina D) può rappresentare un’aggressione e determinare uno stato infiammatorio. La pelle, se non adeguatamente protetta all’esposizione solare dei raggi UV, può addirittura andare incontro a lesioni nella struttura del DNA, le quali, insieme ad alterazioni della risposta immunitaria, possono dare origine a tumori cellulari.

 

Durante il corso della giornata e in modo costante tutto l’anno riceviamo sulla nostra pelle gli UVA, mentre gli UVB diventano intensi soprattutto in estate e sono al massimo intorno a mezzogiorno (possiamo dire che riceviamo sulla nostra pelle circa mille volte più UVA che UVB). Il 10% degli UVB e il 30% degli UVA penetrano nel derma, con un’azione negativa diretta (danneggiano il DNA cellulare) ed una indiretta (produzione di radicali liberi). Non vanno quindi mai sottovalutati i rischi correlati all’esposizione solare e la protezione e la sicurezza devono essere massime, soprattutto nei lattanti e nei bambini la cui pelle è più immatura, meno spessa e organizzata rispetto a quella di un adulto e quindi più vulnerabile al sole.

 

Consigli per l’esposizione al sole:

  • <::marker> Conoscere la propria fotosensibilità e procedere con esposizione tanto più graduale e progressiva quanto più la pelle è chiara.
  • <::marker> Evitare l’esposizione tra le 11 e le 16 durante l’estate e non restare tutto il giorno sulla spiaggia.
  • <::marker> Prevedere indumenti protettivi (cappello, pantaloni, maglietta) se i bambini passano molte ore in spiaggia.
  • <::marker> Attenzione alla riflessione del sole (sull’acqua, sulla sabbia, sulla neve).
  • <::marker> Attenzione alla falsa protezione offerta dal cielo nuvoloso o dal vento (ricordiamoci che l’ombra non protegge).
  • <::marker> Non esporsi mai al sole prima dell’applicazione di un prodotto protettivo o se si assumono determinati trattamenti farmacologici.

 

I prodotti solari devono essere specifici:

  • <::marker> Elevato indice di protezione, spettro allargato.
  • <::marker> Senza profumi.
  • <::marker> Protezione delle cellule in profondità.
  • <::marker> Resistenti all’acqua.
  • <::marker> Resistenti al sole e al calore (fotostabilità).
  • <::marker> Facili da applicare.
  • <::marker> Devono proteggere sia dagli UVA che dagli UVB. In particolare, la protezione contro gli effetti nefasti degli UVA e degli UVB deve essere equilibrata: la protezione contro gli UVA deve essere uguale ad almeno 1/3 della protezione contro gli UVB. L’indice di protezione contro gli UVB deve essere minimo 6.

 

Ma non basta, perché le creme non sono applicate correttamente:

  • <::marker> Il numero delle scottature è correlato alla frequenza di applicazione (2% se ogni 2h, 11% se ogni 2,5 h).
  • <::marker> Più del 50% dei soggetti non applicano la crema sotto gli occhi e il naso.
  • <::marker> Il 95% delle famiglie applicano la crema dopo l’arrivo in spiaggia, entro 9-51 minuti.

 

A tutte queste raccomandazioni è da aggiungersi una che è sempre valida: dare l’esempio come genitori. I bambini spesso ci imitano in quello che facciamo. Non dimentichiamocelo mai e cerchiamo di goderci l’estate con tutti i suoi benefici e divertimenti in modo responsabile e intelligente. I nostri figli capiranno più facilmente e faranno meno capricci di fronte alle regole che gli trasmetteremo.

 

 


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Nunzia Vallozzi

 

Nunzia è mamma, giornalista, blogger e amante del cibo sano e della fotografia. Il suo blog Ricomincio da Mamma è un diario in cui racconta le sfumature della sua quotidianità, condividendo con la rete emozioni e scoperte, ma anche informazioni utili. Nel nome del blog c'è l'augurio che Nunzia fa a se stessa di continuare a ricominciare, sempre: da mamma, da donna, da blogger, da professionista, compagna di vita, amica, figlia e sorella.