Lettone, sì o no?
Aggiornato il 21 Luglio 2023
Dormire con il nostro piccolo oppure abituarlo fin da subito a stare nella sua culla o nel suo lettino è una delle prime questioni da affrontare per i neogenitori. Influenzati soprattutto dalla cultura dominante secondo cui condividere il lettone con i neonati non aiuterebbe la loro autonomia, si trovano sempre più frequentemente a metterli subito a dormire da soli, addirittura nella loro stanzetta.
Dopo 9 mesi di contatto intimo e di avvolgimento totale, il nostro piccolo si trova solo in un ambiente estraneo senza il contatto con la sua mamma e si sente spaesato.
Quando nascono, i bambini devono ancora maturare tutto il sistema neurologico, devono ancora sviluppare una parte fondamentale del loro corpo, e per fare questo sono ormai numerosi i testi scientifici che sostengono che serva loro il contatto continuo con la mamma e con il calore del suo corpo. È molto facile osservare come un neonato nervoso, appena si accoccola in braccio alla mamma, si calma: il suo respiro e il suo battito cardiaco entrano in sintonia con quelli della genitrice, e lentamente si ristabilisce una situazione di serenità.
Molti medici e ricercatori sottolineano come questo sia fondamentale nei primi 6 mesi di vita del bambino, quando il piccolo è mosso solamente dai suoi bisogni, che possono essere veri e propri traumi se la mamma non è accanto a lui per accoglierli e soddisfarli.
Il cospleeping – il dormire insieme, in inglese – è così un atto d’amore verso i nostri figli, favorendo il contatto con la mamma, l’allattamento a richiesta, la sicurezza del sentire vicino i genitori. Accogliere nel lettone i neonati e i bambini renderà loro persone autonome ed indipendenti, perché da piccoli hanno potuto godere di un appoggio incondizionato e coerente nelle risposte ai loro bisogni.
Lettone e lettino
Tornati a casa dall’ospedale con i gemelli, dopo due settimane di Terapia Intensiva Prenatale (TIN), li abbiamo messi a dormire insieme nella stessa culla, perché i medici e le infermiere ci avevamo suggerito che lo stare vicino come nella mia pancia li avrebbe fatti sentire al sicuro. E così è stato per un periodo, poi abbiamo portato in camera nostra le due culle e abbiamo dormito così insieme per 9 mesi.
All’inizio abbiamo avuto qualche resistenza a portarli nel lettone, soprattutto ascoltando le nonne o le altre madri, per paura di “viziarli” o di abituarli male. Poi una notte dopo ore di pianto di Tommaso (3 mesi), ci siamo guardati con mio marito e ci siamo chiesti: perché non provare? Il piccolo si è calmato nelle mie braccia e si è addormentato quasi subito, risvegliandosi dopo 3 ore per la poppata successiva.
Da quella volta durante la notte portavamo nel lettone uno dei due o anche entrambi se avevano il sonno disturbato o stavano male, senza ansie sulla loro salute e dormendo di più tutti quanti.
A 10 mesi i gemelli hanno ricevuto in regalo due bellissimi lettini per inaugurare la loro cameretta e lentamente hanno imparato a dormire da soli. Lorenzo, il terzo arrivato, appena giunto a casa ha dormito nella sua culla, nella nostra stanza, ma solamente perché nel lettone c’erano già i gemelli… e incredibilmente non si è svegliato fino alla mattina successiva.
La scelta di condividere il lettone con i nostri figli è stata dettata dal bisogno di dormire, ma ci ha permesso di scoprire quanto sia bello dormire con i nostri figli, sentire il loro calore vicino, ascoltare il loro respiro tranquillo e sbirciare nei loro sogni.
Lorenzo ha dormito con noi a lungo, non era lui il viziato, noi lo siamo. Ci piace coccolarlo appena svegli, ci piace questo piccolo cucciolo che si abbarbica addosso a noi e sospira di gioia prima di addormentarsi.
Adesso, a quasi 3 anni, ha il suo lettino montessoriano vicino al fratello più grande e ci dorme volentieri.
Lettone in sicurezza
La scelta del lettone è evitata da molti per il timore della SIDS, la sindrome della morte in culla, che determina la morte di bambini apparentemente sani mentre dormono. Non ci sono prove che dormire con mamma e papà crei questa possibilità: per stare sicuri gli esperti consigliano di evitare assolutamente il fumo in casa, di non usare cuscini, coperte o lenzuola pesanti che potrebbero favorire il soffocamento, di mettere inizialmente il bimbo dal lato della mamma con una spondina o con una culletta bedside.
Alcune regole per il lettone
La nostra esperienza è stata positiva per tutti, mio marito era ed è d’accordo con me. Insieme abbiamo deciso le regole di accesso al lettone quando i piccoli hanno superato i 3 anni: il lettone è della mamma e del papà, in caso di incubi o malattie si può dormire insieme per poi tornare al proprio lettino la notte successiva.
Il sonno condiviso può essere una bellissima esperienza se tutti sono d’accordo, se invece non è una scelta comune è meglio scegliere una bellissima culla e posizionarla in camera da letto per i primi mesi, per poi spostare il piccolo nella sua stanza. La pedagogia dello sviluppo, infatti, insegna principalmente che l’equilibrio della coppia influenza moltissimo i figli: meglio il sonno diviso ma sereno, piuttosto che l’imposizione di una scelta così totalizzante e invasiva.
Arianna Orazi
Arianna, blogger e zingara senza scarpe, madre di Tommaso e Flavia, gemelli di 7 anni, e di Lorenzo (detto "Nanuzz"), di 2 anni. Bilingue, trimamma, monogama ed eclettica, naviga nel suo labirinto creativo di fettuccia e scrittura, lavoro e famiglia, alla ricerca del filo che annodi tutti i suoi interessi.