Se mi chiedessero qual è l’oggetto di cui non avrei mai potuto fare a meno nei primi anni di vita di mio figlio, risponderei senza ombra di dubbio che è il passeggino.

Viaggiavamo molto, trascorrendo la maggior parte del tempo fuori e percorrendo lunghe distanze a piedi e il passeggino era il mezzo ideale in cui nostro figlio poteva addormentarsi quando era stanco, giocare, guardare il mondo.

Per non parlare della comodità di attaccarci sacchetti e borse appendendole ai manici o riempiendo il portaoggetti sotto lo schienale.

Spesso il “fiammante” mezzo di trasporto diventava inoltre il gioco preferito di nostro figlio che adorava spingerlo al posto nostro, mettendoci dentro “Niglio” il suo adorato dodou.

E quando pioveva in un attimo lo coprivamo con il parapioggia e il mio piccolo fingeva di nascondersi nella sua “caverna segreta”.

Certo, devo ammetterlo, non sono mancate le volte in cui, soprattutto quando giravo da sola in città, mi sono trovata a fare lo slalom per passare tra le macchine parcheggiate sui marciapiedi, e ho dovuto combattere contro la scandalosa assenza di ascensori nei sottopassaggi di molte stazioni o con i corridoi stretti di alcuni negozi.

 

Quelle volte, lo ammetto, la fascia mi avrebbe fatto decisamente comodo.

 

La fascia occupa pochissimo spazio, le mani restano libere ed è comodissima da utilizzare in tutte quelle situazioni in cui non è possibile trasportare/usare il passeggino.

In particolare ritengo che la fascia possa essere molto utile soprattutto nei primi mesi di vita del bambino, quando ancora è troppo piccolo per il passeggino e il contatto con il corpo della mamma e del papà risponde perfettamente a quel suo bisogno naturale e profondo di protezione e sicurezza.

Per non parlare di quando si hanno due bimbi vicini di età e non si vuole utilizzare il super ingombrante passeggino gemellare.

In seguito alla mia esperienza, quindi, il consiglio migliore che mi sento di dare alle neomamme è quello di valutare entrambe le soluzioni considerando che una non esclude l’altra; al contrario, è meglio scegliere fascia o passeggino a seconda delle proprie necessità.

 

 


 

Daniela Celli

 

A 9 anni mi sono sentita per la prima volta una viaggiatrice. Oggi ne ho 37, un marito che mi accompagna con passione in giro per il mondo, un figlio di 9 anni cresciuto a pane e viaggi e un adorabile cavalier king. Vivo tra Firenze e il resto del mondo, la valigia sempre pronta e la mente e il cuore rivolti verso la meta e quello che c'è nel mezzo.

Ah, dimenticavo... Racconto le nostre avventure sul mio blog Mammagiramondo.