Qual è la “stagione della vita” adatta?

Questa è una delle domande su cui mamme e papà si arrovellano, in bilico fra un po’ di preoccupazione e la felicità di conquistare insieme al proprio figlio un importante traguardo. Ci sarebbe poi l’aspetto economico, che non incide poco, ma di questo parleremo un’altra volta.

 

Quindi quando cominciare?

In realtà non ci sono risposte univoche. I più consigliano di adattarsi ai segnali e allo sviluppo del bambino, insegnando a cogliere alcuni comportamenti che sono connessi ad una migliore capacità di consapevolezza circa la necessità di andare in bagno.
In un mondo dove tutto diventa “gara a chi fa per primo” lo spannolinamento resiste un po’ più di altri apprendimenti; tendenzialmente il limite per l’acquisizione viene posto con l’ingresso alla scuola dell’infanzia.

 

Dal punto di vista fisiologico nei bambini intorno ai 12 mesi di vita prende il via il lungo processo di mielinizzazione delle fibre nervose che aiuterà, nel tempo, lo sviluppo del controllo sfinterico. 

 

Studi recenti sostengono di poter iniziare l’apprendimento anche prima di questo tempo fisiologico, non raggiungendo immediatamente i risultati, ma iniziando ad educare il bambino ed il suo corpo in modo graduale. 

 

Qualsiasi sia la scelta sulla tempistica, che lasciamo alla sensibilità dei genitori, elenchiamo i segnali a cui prestare attenzione e suggeriamo alcune strategie per rendere questo passaggio il meno bagnato e puzzolente possibile.

 

Quali competenze e condizioni aiutano il bambino:

- rimane asciutto per tempi progressivamente più lunghi (fra un cambio del pannolino e l’altro, o magari in qualche occasione al risveglio dal sonnellino e dalla notte) 

- quando ha il pannolino sporco o bagnato è in grado di comunicarlo e/o chiede di essere cambiato

- si mostra curioso di imparare e di conoscere le abitudini dei grandi

- è in grado di ascoltare brevi storie

- considera il bagno un luogo “piacevole”, ne conosce i rumori e gli oggetti

- quando si deve scaricare cerca un luogo appartato

- è infastidito dal pannolino

- è in grado di muoversi in casa in autonomia

 

Non è detto che queste condizioni debbano essere tutte presenti, alcune possono essere “allenate” anche dall’adulto. 

 

Tre, due, uno....VIA!!

Avete fatto le vostre considerazione e avete deciso che questo è il momento. Perfetto, come procedere?

 

Innanzitutto è importante decidere se il bambino utilizzerà il vasino o il riduttore, qualsiasi sia la vostra scelta (sarebbe opportuno che il piccolo riuscisse a raggiungerlo in autonomia). Al momento dell’acquisto sarebbe opportuno partecipasse anche il bambino, scegliete qualcosa che piaccia a lui o a lei sia per vasino/riduttore che per le mutandine.

 

Se avete in mente di iniziare con questo apprendimento, potete cominciare nelle settimane precedenti a leggere insieme al piccolo libretti a tema e a portarlo con voi in bagno per “fargli vedere come si fa”. Cominciate a monitorare per quanto tempo il pannolino rimane asciutto, questo servirà poi a decidere ogni quando fare una visita in bagno.

 

Rendiamo la cosa quanto più facile e divertente possibile: è utile che il bambino indossi abiti comodi con elastici facili da rimuovere, si può prevedere di lasciare in bagno o vicino al vasino qualche giocattolo o libricino. 

 

Programmate un weekend lungo con pochi impegni o di fare il tentativo durante le vacanze, in modo da poter dedicare il giusto tempo e la vostra completa attenzione al bambino.

 

Il giorno X, è importante per voi e anche per il bambino, cercate di renderlo il più naturale possibile e di non fargli percepire la vostra, più che comprensibile, tensione.

 

Primo giorno: quando ci si sveglia alla mattina si toglie il pannolino e si ricorda al bambino dell’acquisto fatto (vasino o riduttore) e che quando vorrà fare pipì o cacca sarà quello il luogo dove dovrà recarsi. 

 

Impostate delle routine, accompagnando il bambino a sedersi sul vasino/riduttore dopo 5 minuti dal risveglio, prima di pranzo, dopo pranzo, prima di cena, dopo cena e prima di andare a letto. Cercate di tenere in considerazione quanto tempo il bambino ha dimostrato di saper trattenere.

 

Attenzione a non diventare però assillanti. Per il bambino devono essere giornate piacevoli, in cui si appresta a conquistare un’autonomia importante.

 

Regola generale: lodare e premiare ogni progresso, ma NON rimproverarlo per gli incidenti: non sono certamente volontari e un rimprovero andrà a rendere più insicuro e teso il bambino.
Quando succede un incidente limitatevi ad assistere il piccolo: pulitelo e riportate l’attenzione su altro, passato un po’ di tempo ricordategli amorevolmente che se sente necessità il posto giusto è il bagno.

 

Prevedere un gioco speciale, uno sticker, un dolce di cui è goloso e dei super complimenti quando invece si verifica il successo. Questo consente al bambino, qualora non gli fosse ancora chiaro, di capire che sta andando nella giusta direzione. 

Proseguire con pazienza e il bimbo imparerà gradualmente come comportarsi.

 

ATTENZIONE: se il bambino mostra forti segnali di disagio è importante rivalutare se il momento è quello giusto. 

 

Possiamo avere degli accorgimenti per manipolare un po’ l’andamento del tutto: se prestiamo attenzione anche ad incrementare l’assunzione di liquidi (magari introducendo una borraccia attraente o delle cannucce spiritose che invitino il bambino a bere) e se, qualche tempo prima dello spannolinamento, passiamo dai pannolini classici a quelli lavabili (sono meno “comodi” sia per i genitori, che per i bambini poichè fanno percepire più distintamente la sensazione di bagnato e sporco. Quindi potrebbero essere maggiormente motivati ad apprendere l’utilizzo del vasino).

 

Infine, appare utile mantenere inizialmente il “pannolino per il sonno”: durante la nanna infatti è più difficile mantenere il controllo, meglio lavorare su una cosa per volta. 

 

 

 

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