Non esiste una scuola che insegna a essere madri: la genitorialità si costruisce col tempo, imparando a conoscere il proprio bambino e scoprendo come bilanciare la maternità con le proprie aspirazioni e la propria identità. E se l'idea della maternità si fa sempre più concreta col procedere della gravidanza, è con il parto vero e proprio che una donna diventa anche una mamma. La nascita è certamente un momento di grande gioia, ma segna anche l'inizio di un periodo intenso: l'allattamento, il fisico spossato dal parto, le notti in bianco e i cambiamenti ormonali mettono a dura prova mente e corpo. Ecco perché nei primi mesi dopo il parto ogni mamma deve poter contare di una rete di sicurezza a cui aggrapparsi al momento del bisogno.

Quando una donna diventa mamma, sono i suoi affetti più cari a doversi prendere cura di lei. Che siano amici o parenti poco importa: l'importante è che questa ristretta cerchia di persone sia capace di aiutare senza giudicare. Ma cosa si può fare, concretamente, per dare una mano a una neomamma?

Cara mamma, come stai?

Quando una donna diventa madre, tutte le attenzioni sono generalmente rivolte al bambino. Si fa a gara a tenerlo in braccio, ci si assicura che stia bene e che abbia tutto quello di cui ha bisogno. Spesso, però, ci si dimentica di colei che l'ha messo al mondo. Quante volte avete chiesto a una neomamma come sta? E quante volte siete andati oltre la classica risposta di circostanza? Non dimentichiamo che circa il 70% delle mamme sperimenta la tristezza post parto (il cosiddetto baby blues) e fino al 20% delle donne può essere colpita dalla depressione post partum. Interessarsi al mondo interiore della neomamma può essere una vera ancora di salvezza: è a lei che dovete rivolgere le vostre attenzioni, sollevandola dal fardello che probabilmente sta portando senza farne parola con nessuno.

Cara mamma, hai bisogno di una mano?

Una neomamma ha poco tempo perché tutte le sue giornate ruotano e si costruiscono intorno alle esigenze del nuovo nato: il loro rapporto è simbiotico e, soprattutto durante i primi mesi, il grande impegno dedicato alla cura del bebè può rendere impossibili le normali incombenze quotidiane. Eppure la casa deve essere pulita, il frigorifero deve essere riempito e la routine continua inesorabilmente a bussare alla porta, giorno dopo giorno. E poiché la maggior parte delle volte il neopapà - dopo i giorni di congedo - è costretto a tornare al lavoro, la donna si trova a dover portare il peso di questa nuova situazione esclusivamente sulle sue spalle. E' arrivato il momento di tendere una mano: ci si può offrire di fare il bucato, di andare a fare la spesa o di fare un po' di ordine e pulizia in casa. La neomamma avrà un po' di tempo per sé e potrà scegliere se usarlo per riposare o per pensare al bebè.

Cara mamma, hai bisogno di un momento solo per te?

Una mamma dedica gran parte del tempo al proprio bambino, tanto che passioni, interessi e piccoli piaceri devono essere necessariamente rimandati. Ecco perché ci si può offrire come baby sitter per permetterle di dedicare qualche ora a settimana esclusivamente a se stessa. Che sia per una semplice passeggiata, un appuntamento dal parrucchiere, una corsa o una lezione di yoga poco importa. L’importante è di consentire alla neomamma di “riappropriarsi”, almeno in parte, del proprio tempo per dedicarlo a quello che le piace e che la fa star bene.

Insomma, sono tantissimi i modi per sostenere una mamma dopo il parto, e ogni caso è diverso dall’altro. L’importante è far gruppo intorno a lei, senza giudicare e senza farla sentire “abbandonata” al suo nuovo ruolo di genitore.