Presente in tutti i bambini dai 2 ai 7 anni di età, il pensiero magico è una grande risorsa durante l'infanzia, e non va in alcun modo ostacolato.

Per il bimbo, infatti, si tratta di uno strumento preziosissimo per gestire la realtà. E per raccontare ciò che prova, anche quando le sue parole non sanno esprimerlo.

Cos'è il pensiero magico

Il pensiero magico è uno strumento che tutti i bambini utilizzano per modellare la realtà, per non averne paura, per conoscerla e per sentirsi al sicuro di fronte a situazioni nuove.

A livello strettamente psicologico, “pensiero magico” significa attribuire a tutti gli esseri e oggetti (anche inanimati) emozioni, volontà e pensieri. In estrema sintesi, esseri e oggetti provano e pensano ciò che il bambino pensa e sperimenta quotidianamente a livello emozionale. Il mondo dei bambini, insomma, è colmo di animismo. Così può succedere che una macchinina che di notte cade da una mensola ha semplicemente deciso di farsi una bella corsa sul pavimento, perché non aveva voglia di dormire. Che le nuvole diventano amiche lontane a cui parlare prima che partano per un lungo viaggio. O, ancora, che un piccolo taglietto sul braccio guarisce con un bacino della mamma.

Il pensiero magico dei bambini si contrappone dunque al pensiero logico degli adulti, permeato di razionalità e di vincoli causali spazio-temporali. È un po' come nelle fiabe: le nuvole vogliono fare un dispetto al sole, e quindi fanno un cordone davanti a lui per nasconderlo agli occhi degli esseri umani. La pioggia, invece, sa che le piante hanno bisogno di lei e, di conseguenza, scende dal cielo per raggiungere la terra.

A cosa serve il pensiero magico?

Il pensiero magico dei bambini non è mera ingenuità, anzi. Questa modalità di pensiero svolge moltissime funzioni, a cominciare dalla funzione difensiva. Un bambino, durante la crescita, si trova a fronteggiare continuamente situazioni nuove e ambienti sconosciuti. E tutto ciò che è nuovo genera paura: il pensiero magico aiuta dunque i bambini a proteggersi dalla paura e dall'ansia.

Allo stesso modo, il pensiero magico è uno strumento potentissimo per conoscere la realtà: permette ai più piccoli di dare un senso a eventi di cui non capiscono il significato, aiutandoli di conseguenza a controllare il loro posto in un mondo ancora troppo grande.

Pensiero magico dei bambini, come comportarsi

Non pensare che tuo figlio sia poco intelligente, se cerca di aprire un cancello automatico ordinandogli di farlo: i bimbi pensano in modo diverso rispetto agli adulti.

Di fronte ad un evento che il tuo bambino cerca di comprendere, quindi, fornisci una spiegazione razionale (dando quindi un punto di vista diverso) ma permettigli comunque di elaborare l'evento in autonomia, secondo le sue modalità di pensiero.

Il pensiero magico è uno strumento potentissimo che pian piano, durante la crescita, verrà abbandonato a favore di una metodologia di pensiero logica e razionale: questo avviene perché, in completa autonomia, il bambino realizza che il suo modo di pensare non riesce a descrivere completamente la realtà che lo circonda. Una realtà che ha bisogno di letture e interpretazioni diverse dalla sua, per essere pienamente compresa.