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Come ridurre il rischio di atopia e allergie alimentari nei bambini
Nei neonati questa infiammazione interessa prevalentemente guance, fronte e mento, mentre nei bambini le zone interessante sono per lo più le pieghe di gomiti e ginocchia, collo, tronco, mani e piedi.
Si pensa che l'ereditarietà sia la responsabile principale delle atopie, ma alcuni fattori, quale ad esempio l'alimentazione, soprattutto nei neonati, possono aggravare i sintomi. Nei bambini colpiti da dermatite atopica non è raro, infatti, che si evidenzino anche delle allergie alimentari.
L’associazione tra allergie alimentari e atopia è stata dimostrata solo di recente. Per questo motivo, nei soggetti ereditariamente predisposti, è bene avere un occhio di riguardo all’alimentazione soprattutto nei confronti di quegli alimenti, come ad esempio uova e latte, in grado di scatenare reazioni allergiche.
Se la cattiva notizia è che spesso i neonati sviluppano atopie e allergie alimentari (queste ultime soprattutto per il fatto che il loro apparato digerente non è ancora maturo), la buona è che i sintomi scompaiono, nella maggior parte dei casi, con il tempo.
Ci sono diversi rimedi che possono ridurre il rischio di atopie e allergie alimentari o comunque alleviarne i sintomi.
È bene quindi, soprattutto nella cura dei neonati, fare attenzione ad alcuni comportamenti, per ridurre il rischio di infiammazione, accelerarne la scomparsa nel caso si manifesti e dare sollievo ai piccoli che ne sono colpiti.
Come ridurre il rischio di atopia e allergie alimentari nei bambini.
· Allattamento al seno: riduce il rischio di dermatite atopica o, quantomeno, ne ritarda la comparsa. Allattare al seno il più a lungo possibile pare essere quindi una delle armi di prevenzione più valide.
· Alimentazione: poiché alcuni alimenti sono maggiormente in grado di provocare reazioni allergiche, per non peggiorare l'infiammazione, è meglio consumarli con cautela.
Ci sono, al contrario, dei cibi che possono ridurre i sintomi della dermatite atopica, come la frutta e la verdura.
Tra i cibi che possono causare reazioni allergiche ci sono ad esempio le uova, il latte vaccino, i crostacei, la soia, i pomodori, gli arachidi. Si parla di fare maggiore attenzione al consumo di questi alimenti, non di privarne definitivamente i bambini. È sempre e comunque molto importante consultare il proprio pediatra prima di modificare la dieta del proprio bambino o eliminare alcuni cibi. Di norma sarebbe meglio iniziare lo svezzamento non prima dei sei mesi, ritardando l’introduzione degli allergeni alimentari.
Di recente, però, si è sviluppata tra i pediatri una tendenza totalmente opposta. Alcuni medici pensano infatti che ritardare l’inizio dello svezzamento, o l'inserimento di alcuni alimenti, aumenti il rischio di sviluppare allergie alimentari. Per loro sarebbe quindi meglio anticipare lo svezzamento già dai quattro mesi di vita e introdurre subito gli alimenti maggiormente allergizzanti.
La cosa migliore da fare è valutare con il proprio pediatra la soluzione più adatta al proprio bambino, dopo aver analizzato gli elementi a vostra disposizione come, ad esempio, la predisposizione ereditaria.
· Abbigliamento: poiché alcuni tessuti, direttamente a contatto con la pelle, possono peggiorare la dermatite atopica, è meglio preferire alla lana e ai sintetici, capi in cotone o lino che sono più delicati sulla pelle, specie se bianchi.
· Igiene quotidiana: per ridurre i sintomi della dermatite atopica è molto importante usare prodotti per la detersione delicati, senza profumi e non schiumogeni. La pelle è già di per sé un tesoro prezioso da preservare con cura e lo diventa ancora di più nel caso di infiammazioni che la colpiscono.
Nella cura dei nostri bebé è allora fondamentale avvalerci di prodotti sicuri e non aggressivi che ci aiutino a contenere le manifestazioni più fastidiose della dermatite e ne accelerino la guarigione.
Da mamma di una bambina che ha sofferto di atopia posso dire che la pazienza è di certo l’arma più importante e, in attesa che la situazione si risolva, adottare queste attenzioni può essere davvero un aiuto importantissimo.
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