È LA domanda che ogni donna si pone dal momento in cui scopre di essere incinta (a volte anche prima!): come sarà il parto? Che tu non veda l’ora, che lo temi o provi entrambe le cose insieme, il team di Mustela condivide alcuni consigli chiave per affrontare il grande giorno con fiducia 😊.
Come prepararsi al parto?
Molte donne temono il giorno del parto, ed è comprensibile! La buona notizia è che su questa paura si può lavorare con anticipo, per capire innanzitutto da dove nasce.
Paura del dolore?
Comprendere come funziona il parto, il corpo, e le sensazioni che si provano può aiutare molto. Il dolore è infatti un meccanismo di sicurezza, non un segnale d’allarme come spesso si pensa. Sapere cosa è “normale” aiuta a sconfiggere la paura.
Paura trasmessa da altri?
A volte la paura nasce dal racconto di mamme o amiche. In questo caso l’obiettivo è capire cosa ha influenzato la percezione del parto.
Parlare con il/la professionista che segue la gravidanza è molto utile per individuare le cause e trovare modi per calmare l’ansia (informarsi, parlare, tecniche come ipnosi o sophrologia…). L’importante è tornare a fidarsi di sé.
Informarsi sul parto: è obbligatorio?
Dipende da te! Se senti il bisogno, informarti aiuta a rassicurarti e a capire meglio il parto, per affrontarlo più serena.
Ma non è una regola fissa: il corpo della donna è geneticamente programmato per partorire. Se non hai voglia di saperne troppo, la chiave è ascoltarti e fidarti di te stessa.
Dove vuoi partorire? Ospedale o a casa?
Questa è una scelta importante. Tuttavia, non tutte le donne possono partorire a casa o in casa maternità: è fondamentale che la gravidanza sia senza rischi e che non ci siano precedenti che aumentano la probabilità di complicazioni (es. emorragie in precedenti parti).
Scegli il luogo in base al tipo di parto che desideri (es. ospedale se vuoi la epidurale). Ricorda che il giorno del parto è imprevedibile, quindi la preparazione serve a pianificare quello che si può.
Se ti interessa un parto naturale, potresti pensare a lavorare o partorire in acqua: non si può sapere se lo vorrai davvero, ma è importante avere la possibilità.
Come capire che il travaglio è iniziato?
Le contrazioni uterine: il segnale principale
Le contrazioni sono la chiave del parto perché permettono al collo dell’utero di aprirsi. Possono esserci altri segnali, ma le contrazioni sono il punto di partenza.
Si riconoscono da:
- frequenza che si avvicina e si regolarizza
- intensità che aumenta
- durata che si allunga
Durante le contrazioni di travaglio, la donna sente un’intensità tale da: non riuscire a parlare, chiudere gli occhi, isolarsi, dover respirare profondamente, emettere suoni o muoversi per trovare sollievo.
Altri segnali del travaglio
- Nausea e vomito (frequenti con contrazioni intense perché il corpo “libera” il sistema digerente)
- Perdita di muco con tracce di sangue (tappo mucoso)
- Rottura delle acque (se il liquido è torbido o colorato, vai subito in ospedale)
- Sensazione di “spingere”
Quando andare in ospedale?
Il consiglio più comune è di aspettare che le contrazioni siano forti, regolari (ogni 5-7 minuti), dolorose, e che durino almeno un’ora o due (con la donna che si isola dal mondo, respira profondamente e non riesce a parlare).
Ma la regola più importante è ascoltarti! Se non ti senti sicura, o hai bisogno di aiuto o rassicurazioni, vai subito. Considera anche la distanza dall’ospedale e il tuo vissuto di parti precedenti.
Se hai scelto un parto senza epidurale, può essere utile restare a casa il più possibile, in un ambiente familiare e sicuro, con il partner o chi ti accompagna, per favorire l’inizio naturale del travaglio.
Come sentirsi sicure durante il parto?
Trovare la posizione giusta:
Non esiste una posizione “ideale”: ogni donna segue l’istinto e il corpo nel parto. Senza epidurale, il corpo sceglie (accovacciata, a quattro zampe, sospesa…). Con epidurale, dipende dalle sensazioni residue. Evita di stare troppo sulla schiena, che può rallentare la discesa del bambino. Meglio una posizione che ti permetta di muoverti.
Epidurale: scegliere liberamente
L’epidurale aiuta ad alleviare il dolore delle contrazioni e della fase espulsiva. La scelta è personale e libera. L’epidurale “ambulante” consente di muoversi durante il parto, favorendo posizioni diverse e un lavoro più efficace. Se non vuoi l'epidurale, la tua ostetrica sarà lì per guidarti, anche se spesso segue più donne contemporaneamente, quindi avere un accompagnante informato è importante.
Prepararsi a eventualità impreviste
Il parto è sempre imprevedibile. Esempi:
- Parto indotto con ossitocina: contrazioni più intense senza adattamento graduale, può servire supporto psicologico e fisico.
- Uso di strumenti o episiotomia (ora riservata a situazioni di reale sofferenza fetale).
- Cesareo, se il parto naturale non è possibile. Sapere come funziona aiuta ad affrontarlo meglio.
Il parto può essere imprevedibile, ma puoi avere fiducia nel potere del tuo corpo, così forte e capace di portare alla luce la vita ✨.