Co-sleeping, bed sharing e Room sharing: quali differenze?

Quando si parla di co-sleeping è opportuno fare una distinzione tra Bed-sharing e Room-sharing. Co-sleeping è il termine col quale viene definito nella comunità scientifica il dormire insieme, Bed- sharing significa invece condivisione dello stesso letto, mentre Room-sharing significa solo condividere la stessa stanza ma dormendo in letti diversi.

Attualmente sull’argomento sono in corso spesso diatribe sull’opportunità o meno di ricorrere al bed- sharing mentre si è concordi sui benefici del room sharing.

Cosa divide in questo caso le opinioni? E’ il pericolo di SIDS, Sudden Infant Death Syndrome, ovvero un improvviso decesso del bambino sotto l’anno di vita durante il sonno, decesso che rimane senza alcuna apparente motivazione a seguito di attenta analisi delle circostante e relativa autopsia del piccolo. Ad oggi la AAP (American Academy of Pediatrics) uno degli enti principali che si occupano di SIDS, nelle sue linee guida di prevenzione della SIDS, sconsiglia il Bed Sharing mentre consiglia fortemente il Room Sharing: la condivisione della stanza con il bimbo si è dimostrata infatti essere un vero e proprio fattore protettivo per la sindrome della morte in culla e dovrebbe essere consigliata e praticata almeno nei primi 6 mesi di vita del bambino, idealmente per tutto il primo anno di vita.

Quale lettino per il bimbo?

Una domanda ricorrente è inerente a quali siano le caratteristiche principali e fondamentali che un lettino per la nanna debba avere per potersi ritenere sicuro.

La AAP (American Academy of Pediatrics) ha pubblicato un decalogo di regole fondamentali di prevenzione al rischio SIDS, inserendo anche le caratteristiche che un lettino deve avere.

Un lettino con sponde, senza alcun materiale di apparente protezione (paracolpi), con un materasso semi rigido e senza alcun tipo di cuscino, sono le prime caratteristiche di un letto per la nanna sicura.

“Less is more, the more is safe” lo slogan americano circa le modalità con cui un lettino sicuro deve apparire agli occhi: nessuno giocattolo, peluches, coperta aggiuntiva o oggetto transizionale, solo il bambino al suo interno che deve appoggiare bene i piedini al fondo del letto e il suo lenzuolo, rimboccato correttamente per non permettere al bambino di scivolare sotto di esso.

La American Academy of Pediatrics non si esprime, in termini di sicurezza, in merito ai dispositivi tipo “next to me”, semplicemente perché non sono stati effettuati studi su tali strumenti per la nanna. Questo tipo di culla si attacca al letto matrimoniale e permette alla mamma di essere subito a contatto con il bambino pur lasciandolo sempre in uno spazio sicuro, esterno al lettone, dove poter riposare. Se si dovesse scegliere un dispositivo “next to me” il consiglio è quello di utilizzare un lettino che rispetti comunque le norme del “lettino sicuro per la SIDS“ ovvero con sponde non imbottite (o con sbarre in legno o con retina) in modo da evitare il fenomeno del “re-breathing”, quel fenomeno per cui, se il bambino appoggia il volto ad una superficie imbottita, respira un’aria ricca di anidride carbonica e povera di ossigeno.

Non sono invece consigliati i dispositivi in commercio per condividere il letto dei genitori.

Non da ultimo, nella scelta del lettino, vanno valutate le dimensioni: garantire la nanna nella stessa stanza dei genitori deve essere una prerogativa e pertanto si dovrà scegliere un lettino di dimensioni adeguate alla stanza di mamma e papà.

Conoscere queste semplici regole per una condivisione del sonno sicuro permetterà di trarre i numerosi benefici del co-sleeping, evitando di incorrere nel rischio di SIDS.

 

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Dott.ssa Valentina Decimi – Salvagente Italia

Salvagente Italia è un’Associazione di Promozione Sociale nata nel 2013 dall’impegno di Mirko Damasco, Filippo Castelli e Silvia Riboldi con lo scopo di diffondere la cultura del Primo Soccorso in Italia grazie a corsi ed eventi accessibili a tutti. Scopri di più