Prima fra tutte una regola fondamentale: SUPERVISIONE!

 

Mai lasciare soli cani e bimbi, nemmeno per pochi secondi! I cani sono creature meravigliose, spesso molto pazienti, ma dobbiamo ricordarci che sono istintivi. Prima di aprire un “conflitto” tendono a mediare tramite alcuni segnali, purtroppo però la maggior parte di noi non riconosce questo tipo di comunicazione e i guai potrebbero arrivare presto. Per questo, all’arrivo di un bimbo o di un cane bisognerebbe affidarsi ad un educatore cinofilo che ci spiegherà come porci davanti a questa situazione.

Parliamo quindi di una relazione meravigliosa ma che deve essere costruita (e rafforzata) al meglio.

 

Primo consiglio:

Insegniamo al nostro bimbo il rispetto degli spazi e dei tempi.

Come? Il cane deve avere un posto tutto suo, dove nessuno (tantomeno un bimbetto) può entrarci; un luogo sicuro e tranquillo dove può andare a rifugiarsi in tutti quei momenti in cui non gradisce più giocare, avere contatti o dove semplicemente vuole riposare. 

E qui, la domanda sorge spontanea: come impedire l’accesso alla cuccia?

I genitori, tendono spesso a sottovalutare i propri figli, in questo caso basta semplicemente educarli: 

è certo che i bimbi, anche molto piccoli, lo capiscono e lo mettono in pratica anche meglio di noi.

 

Secondo consiglio:

I giocattoli sono una fonte di gioia per entrambi ma possono diventare anche una fonte di conflitto perché spesso il cane vuole quello del bimbo o viceversa. La comunicazione tra loro spesso non è sincronizzata ed il problema si pone soprattutto coi bimbi molto piccoli. 

Come gestire questa situazione? In primis dobbiamo capire cosa è importante per il nostro cane identificando oggetti o situazioni a lui molto care (e per cui quindi potrebbe diventare possessivo), questo ci serve per comprendere quando è richiesta maggiormente la nostra attenzione.

 

Terzo consiglio

L’ampiezza degli spazi

I cani percepiscono, come noi, quella che viene definita “prossemica del linguaggio”. La prossemica nasce sulla scia dell’etologia (scienza che studia il comportamento animale nel suo ambiente), dalle constatazioni che gli animali marcano il loro territorio e lo difendono. L’uomo usa mezzi più sottili per delimitare il proprio spazio anche se il suo comportamento non è tanto diverso da quello animale (la semplice abitudine di mettere il nome davanti alla porta d’entrata è un segno di marcatura del territorio che serve a dare forza, sicurezza, stabilità). 

Se ci si avvicina in modo inappropriato alle persone, queste percepiscono un’invasione del loro spazio personale che spesso si traduce in un vissuto di stress, di limitazione, di inimicizia. È come se fossero messe sotto pressione. Una risposta frequente all’invasione è quella di “fuggire”. Nel caso in cui il nostro spazio personale venga invaso e non abbiamo la possibilità di spostarci possiamo mettere in atto dei comportamenti di isolamento. 

 

Teniamo presente  che un bimbo (fino ai 4/5 anni) ha uno spazio personale molto ampio che può differire notevolmente da quello del cane. Gli angoli  e i limiti fisici imposti dai mobili sono tutti spazi (a volte molto ristretti) su cui dobbiamo porre maggiore attenzione: ricordiamoci che il cane è un predatore e sentirsi messo all’angolo (predato) lo fa reagire istintivamente.

 

Quindi la nostra presenza è fondamentale per poter mediare e soprattutto la nostra posizione è determinante perché tutto proceda al meglio e in sicurezza. Dobbiamo avere la possibilità di porci nel mezzo fra cane e bambino con le braccia o con le gambe o con tutto il corpo in modo da essere mediatori “spaziali” nel caso servisse. Questo non sarà possibile farlo tutto il tempo, ma la supervisione attiva serve anche in questo caso per poter intervenire.

Sempre a proposito di spazi, ricordiamoci che ogni cane è un individuo diverso, come i nostri bimbi, e non tutti gradiscono essere toccati in testa o che ci si avvicini con la faccia. Prestiamo quindi particolare attenzione a questo perché i bimbi spesso sono ad altezza cane.

 

E per ultimo….

IL BUONGIORNO SI VEDE DAL MATTINO

Quando ci svegliamo, prendiamoci 1 minuto: parliamo a bassa voce e con gioia al nostro cane e al nostro bimbo. Può essere anche una semplice frase di buongiorno ma deve essere sempre la stessa, con la stessa voce e gli stessi movimenti. In etologia è una cerimonia di saluto, un rituale che salda e rinforza i legami sociali e per noi e i nostri bimbi un fortissimo e dolcissimo ancoraggio!

 

Concludiamo quindi ricordandovi che anche nell’ambito del rapporto bambini ed animali, gli incidenti spesso possono essere prevenuti, spetta a noi seguire poche e chiare regole per fare in modo che questo avvenga.

 

A cura di Salvagente Italia