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Bambini e televisione
La televisione, ormai da molti anni, è divenuta un elemento onnipresente nelle nostre abitazioni, spesso in più esemplari ed anche nelle camerette dei bambini. Il primo contatto avviene già nei primi mesi di vita, allorquando i piccoli lattanti sono attratti dai suoni e dalle luci colorate che provengono dall’apparecchio. A questo contatto passivo, fa seguito, molto precocemente, un contatto attivo : secondo un’indagine RAI il 51% dei bambini inizia a seguire programmi televisivi già durante il primo anno di vita. In determinate situazioni, alla TV viene demandato il ruolo di baby-sitter ed i bambini sono lasciati per molte ore davanti alo schermo. Dai 3 anni di età, la maggior parte dei bambini, guarda la TV tutti i giorni.
Questo fenomeno, comporta indubbiamente una serie di problematiche, soprattutto se l’utilizzo avviene in modo incontrollato e senza regole, ma può avere anche degli aspetti positivi, qualora inquadrato in un contesto di attività multidisciplinari quotidiane.
Relativamente agli aspetti negativi, è certamente rilevante il fatto che la televisione favorisce la sedentarietà, riducendo il tempo dedicato ai giochi di movimento ed all’aperto; molto spesso inoltre, guardando la televisione, si è portati a consumare alimenti quasi come se fosse un passatempo e senza una reale necessità nutrizionale. Anche il frequente ricorrere di immagini di mostri e di battaglie che caratterizza alcuni delle serie animate più gettonate, può generare situazioni di vera e propria ansia, nonché disturbi del sonno e del comportamento. Ciò è facilmente comprensibile se si considera che la paura è il sistema migliore per tenere alta l’attenzione , soprattutto dei più piccoli. Per concludere questa sintetica carrellata di aspetti negativi, occorre considerare il ruolo negativo e fortemente condizionante della pubblicità: gli spot brevi e ripetuti, sono quelli che trasmettono un maggior senso di sicurezza ai bambini e questo spiega la loro tendenza a rivedere/ascoltare ripetutamente lo stesso filmato.
Relativamente agli aspetti positivi, consideriamo l’importanza che un uso corretto della televisione può avere rispetto all’apprendimento, alla cultura, alla socializzazione ed al comportamento prosociale. Studi scientifici hanno dimostrato che una informazione proposta con sistemi animati, viene memorizzata meglio rispetto alla stessa, fornita tramite un giornale o un libro. La TV favorisce l’ utilizzo dell’attenzione visiva ed uditiva, favorisce l’acquisizione della distinzione tra programmi di finzione e di realtà e stimola la contestualizzazione spazio temporale. Qualora, come è raccomandato, la visione dei programmi, avvenga in presenza di un adulto, può favorire il dialogo ed il confronto. Dal punto di vista culturale, la TV consente di conoscere il mondo, rendendo familiari luoghi, animali, situazioni, distanti da noi migliaia di chilometri. Il guardare gli stessi programmi, fornisce ai bambini un substrato di conoscenze comuni (personaggi, situazioni) che può favorire lo sviluppo del gioco e la socializzazione. Alcuni programmi, sono infine in grado di favorire lo sviluppo di comportamenti desiderabili sia verso il mondo dei bambini che quello degli adulti (solidarietà, altruismo, amicizia, onestà, etc…).
Al termine di questa carrellata, occorre sottolineare come sia fondamentale che i genitori, o comunque degli adulti, siano presenti quando i bambini, in particolar modo quelli più piccini, guardano la Tv ; è opportuno escludere la possibilità di selezione autonoma di alcuni canali (parental control) che, per temi e contenuti, non siano adatti; il tempo dedicato alla visione di programmi di svago, dovrebbe essere limitato ad un ora al giorno, al fine di contrastare la sedentarietà e favorire il gioco all’aperto; andrebbe preferenzialmente selezionate palinsesti nei quali la pubblicità sia poco invadente; ultimo, ma non ultimo, non è consigliato posizionate il televisore nella cameretta dei bambini.
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