Spesso si pensa che “autosvezzamento” equivalga semplicemente a non seguire un calendario preciso di introduzione dei cibi.

Ma è davvero così? Qual è il significato della parola “autosvezzamento”?

Per autosvezzamento si intende l’alimentazione complementare a richiesta.

Ma cosa significa alimentazione complementare e alimentazione a richiesta?

La definizione “alimentazione complementare “si riferisce all’introduzione di cibo solido nell’alimentazione del bambino piano piano, come complemento al latte. L’idea che il latte non vada eliminato alla prima occasione utile, ma che rimanga alla base dell’alimentazione per i primi 12 mesi dalla nascita per poi diventare sempre meno prevalente nel secondo anno di vita, non è certamente nuova e da diversi anni viene promossa e sostenuta dall’ organizzazione mondiale della sanità.

Molte mamme, a partire dal sesto mese del bambino, sostituiscono i cibi solidi alle poppate secondo un calendario prestabilito. Ma se parliamo di alimentazione complementare, invece, sottolineiamo che la transizione dal latte ai solidi è per sua natura graduale e protratta nel tempo.

L’alimentazione a richiesta, invece, ha come punto cardine il principio secondo il quale è il bambino che, spinto dalla sua stessa natura, segnala il proprio interesse per il cibo, sia la prima volta che le successive.

Il bambino sa autoregolarsi e, se lasciato nelle condizioni di decidere, comincerà a mangiare quando sarà pronto e mangerà secondo quelle che sono le sue necessità in quel particolare momento.

Nutrirsi è istintivo, non è qualcosa che si apprende. I genitori sono responsabili per cosa, quando e dove si mangia, mentre i bambini sono responsabili per il quanto e il se mangiare tra quello che c’è a disposizione sulla tavola.

Quando si inizia l’autosvezzamento?

Partiamo dal presupposto che non è la mamma che autosvezza il bambino, ma sarà il bambino ad autosvezzarsi.

Non esiste un’età standard per tutti i bambini, ma una finestra di sviluppo all’interno della quale è possibile iniziare, e che alcuni bambini saranno pronti prima e altri dopo i 6 mesi in termini di sviluppo neuro-motorio.

I tre segni che indicano che un bambino è pronto per gli alimenti complementari sono:

  • Riesce a stare seduto e a tenere su la testa da solo
  • Coordina occhi, mani e bocca in modo da guardare il cibo, prenderlo e metterlo in bocca
  • È capace di deglutire il cibo solido

Questi segnali vengono acquisiti dai bambini all’interno di un ampio range di età.

I genitori dovrebbero solo rispettare il loro sviluppo fisiologico ed essere liberi dalle regole arbitrarie valide per tutti. Non esiste una data sul calendario ma il bambino si autosvezza quando sarà pronto.

Quali sono i principi su cui si basa l’autosvezzamento?

Il punto di forza dell’autosvezzamento è che non ci sono regole da seguire.

Il genitore spesso si pone domande del tipo: come comincio? che cosa gli preparo? come faccio?

Non ci sono schemi e regole da seguire, dipende da bambino a bambino: ad alcuni piacciono consistenze più morbide, altri vorranno essere imboccati e preferiscono da subito cibo solido, l’unica soluzione è quella di sperimentare e provare e capire cosa è meglio per il vostro bambino.

Sarà il bambino a decidere con cosa iniziare: all’inizio farà assaggini scegliendo tra quello che trova a tavola, le dosi sono irrilevanti, così come l’alimento in sé.

La gradualità dello svezzamento è incentrata sul progressivo, e non prevedibile, aumento degli assaggi.

I bambini possono tranquillamente mangiare quello che mangiano i genitori: quest’ultimi devono solo adattare la propria tavola alle esigenze del bambino.

Qual è la differenza tra autosvezzamento e svezzamento?

Lo svezzamento tradizionale viene iniziato secondo le indicazioni del pediatra, seguendo tempistiche prestabilite. il bambino viene svezzato, mangia separatamente dal resto della famiglia, si tendono a privilegiare pappe, e omogeneizzati, la gradualità è dalle pappe liquide, alle semiliquide, ai pezzetti.

L’autosvezzamento è un processo che inizia spontaneamente quando il bambino ha raggiunto maturità e coordinazione adeguata. Il bambino si svezza da solo: si comincia con piccoli assaggi, effettuati duranti i pasti della famiglia, la gradualità è nel passaggio da assaggi molto piccoli ad assaggi più grandi.

Ricette suggerite per l’autosvezzamento

CARBONARA DI ZUCCHINE

INGREDIENTI: pasta, zucchine verdi, olio extravergine di oliva, tuorlo d’uovo, uno spicchio d’aglio

PROCEDIMENTO

In una padella antiaderente far insaporire uno spicchio di aglio con un po’ di acqua e un filo di olio. Unire le zucchine tagliate a julienne, regolare di sale e cuocere a fuoco medio per 10-15 minuti. Nel frattempo, lessare la pasta al dente, scolarla e ripassarla nella padella con le zucchine e l'uovo sbattuto. Spolverare di prezzemolo e pepe macinato.

GELATO HOMEMADE

INGREDIENTI: frutta di stagione, yogurt magro

PROCEDIMENTO

Congelare la frutta che vi piace (per un gelato cremoso inserire un po' di banana) per 3 ore. Al momento di preparare il gelato togliere la frutta dal freezer e frullare al massimo della potenza. Aggiungere lo yogurt

 

Dott.ssa Miriana Grasso, Nutrizionista