Allergie e intolleranze
Aggiornato il 09 Novembre 2022
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Quando ti danno in mano il tuo bambino per la prima volta, la domanda che ti viene spontanea Γ¨ βE adesso?β. Le istruzioni non ci sono e nessuno sa decodificare i suoi bisogni e i suoi modi di comunicare.
Passano i mesi, prendi βconfidenzaβ con quella personcina e subito ti si presenta una grande sfida: lo svezzamento. Se fino a quel momento, soprattutto nel caso in cui il piccolo fosse allattato al seno, lβunico segnale era il pianto affamato, ora bisogna badare a tutto, avvicinare i sapori in modo progressivo, verificando che ogni alimento non dia reazioni allergiche.
Ed ecco quindi che ti trovi al tuo primo contatto con la possibilitΓ di intolleranze e allergie, che sai che si potranno verificare in qualsiasi momento della vita e con le quali forse non hai mai avuto esperienze dirette.
La difficoltΓ maggiore, per una mamma, sta nellβindividuare quale sia la causa di quella strana reazione che si Γ¨ sviluppata improvvisamente in un sonnecchioso pomeriggio. In mezzβora il tuo bambino si riempie di ponfi e non sai da che parte girarti nΓ© tanto meno cosa fare. Il pediatra ti dice che potrebbe trattarsi di unβallergia, di provare a d eliminare un cibo per volta nei giorni successivi e di reinserirlo in modo graduale. Di qui inizia un percorso che ti porterΓ a scoprire cosa abbia generato questo episodio, in modo da prevenire reazioni in futuro.
CiΓ² accade a livello medico, ma cosa capita nella testa di una mamma? Γ inutile che scriva che bisogna mantenere la calma, questo in modo razionale lo sai. Ma istintivamente sei ansiosa e preoccupata, parenti e amici ti raccontano di conoscenti che hanno sviluppato in etΓ pediatrica qualsiasi tipo di intolleranza, non potendo piΓΉ mangiare molti alimenti. Ti ricordi quando eri incinta e tua suocera ti raccontava di travagli di 95 ore? Ecco, capita di nuovo la stessa cosa. Ora tutto ciΓ² che devi fare Γ¨ mantenere unβattenzione selettiva:
Β·Β Β Β Β Β non ascoltare le esperienze altrui, che ti confondono e ti agitano senza essere di alcuna utilitΓ ;
Β·Β Β Β Β Β osserva con scrupolo lβevoluzione della reazione e scrivine le fasi man mano che si presentano, in modo da essere precisaΒ
Β Β Β Β nella descrizione al pediatra;
Β·Β Β Β Β Β non spaventare il bambino, rassicuralo;
Β·Β Β Β Β Β non buttarti su internet a cercare informazioni, ti agiteresti senza nessuna ragione per farlo;
Β·Β Β Β Β Β ascolta attentamente le istruzioni del pediatra e non avere paura a fare domande su ciΓ² che non hai capito;
Β·Β Β Β Β Β monitora la situazione e, se vedi un peggioramento netto, porta il bambino al pronto soccorso dopo esserti confrontata con ilΒ
Β Β Β Β pediatra.
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Le intolleranze e le allergie, dopo aver avuto un picco, gradualmente diventano trasparenti fino alla successiva assunzione del cibo che le ha causate. Γ qui che il tuo ruolo diventa fondamentale per trasformarti in uno Sherlock Holmes dellβalimentazione di tuo figlio. Γ qui che devi tirare fuori le tue capacitΓ di osservazione e mettere da parte lβansia. Γ in questa fase che il pediatra chiederΓ la tua collaborazione per scoprire piccoli sintomi e tracce.
Con i test allergologici, poi, scoprire ciΓ² che causa disturbo al tuo bimbo sarΓ semplice.
E anche in questa fase, metti da parte la preoccupazione: appena si scoprirΓ qual Γ¨ lβalimento che crea disagio al tuo bambino, potrai con pochi accorgimenti risolvere la situazione.
Una mamma serena Γ¨ anche una mamma piΓΉ lucida e collaborativa, non credi?