La ginecologa mi osserva e mi annuncia che ho le vene varicose, che ovviamente peggioreranno con il procedere della gravidanza e che, si raccomanda, non devo aumentare troppo di peso. Per ora niente altro ma più avanti, magari, calze elastiche e probabilmente eparina al parto. Nulla di grave, nulla che comprometta il bambino ovvio, solo una noia in più per me !

 

Ma cosa sono queste vene varicose ?

Sono vene superficiali, o varici, dilatate, sacculari o cilindriche, che si formano in seguito ad una scarsa efficienza delle valvole preposte alla regolazione del flusso sanguigno. Si presentano prevalentemente agli arti inferiori come cordoni bluastri, con a volte associato gonfiore della gamba e del piede, crampi notturni, prurito, sensazione di pesantezza.

La causa è riconducibile all’azione del progesterone che rilassa la parete dei vasi venosi  e all’aumento della pressione del volume ematico  e dell’utero sul sistema circolatorio degli arti inferiori.

 

Si stima che circa il 40% delle gravide sia affetto da questo disturbo con una incidenza maggiore nella donne che hanno già partorito rispetto alle nullipare. I sintomi compaiono spesso già nel primo trimestre e si esacerbano, ovviamente, durante il II e il III trimestre di gravidanza.

 

Cosa fare allora ?

Gli studi  comparati e le revisioni sistematiche hanno comparato con il placebo tre tipologie di intervento per migliorare la sintomatologia in donne con chiari segni di varicosità agli arti inferiori: compressione pneumatica esterna degli arti, riflessologia plantare, somministrazione di farmaci (nello specifico rutoside 300 mg al giorno).

 

I risultati hanno dimostrato come il farmaco utilizzato abbia migliorato la sintomatologia, senza peraltro avere dimostrazioni di sicurezza sulla innocuità dello stesso sulla gravidanza ; nessun miglioramento con la compressione esterna mirata alla riduzione del volume; relativa efficacia delle tecniche di riflessologia plantare nella riduzione dei sintomi legati all’edema delle gambe.

Un altro studio randomizzato indica la efficacia delle calze elastiche nel migliorare la sintomatologia, ma non nel prevenire il disturbo.

 

Il vostro specialista quindi dovrà informarvi che le vene varicose sono un disturbo frequente in gravidanza, non associato a danni per la salute vostra né tanto meno del vostro bambino e che indossare calze elastiche graduate non ne previene l’insorgenza ma può migliorarne i sintomi.

 

Due parole ancora sulle vene dilatate che si possono localizzare altrove, ma che hanno la stessa eziologia e possono presentarsi contemporaneamente o isolate durante la gravidanza: emorroidi e varici vulvari.

 

Le emorroidi sono ectasie del plesso emorroidario e possono essere associate e prurito e sanguinamento. La necessità del trattamento è proporzionale alla severità dei sintomi: cambiamenti nella dieta, creme locali, terapie orali e chirurgica sono tra gli interventi disponibili.

 

Dovete essere informate che l’eliminare cibi speziati e irritanti dalla vostra dieta, cercare di avere un alvo regolare introducendo più liquidi e più fibre, utilizzare creme anche omeopatiche e naturali sono utili accorgimenti per ridurre la sintomatologia a volte davvero dolorosa e invalidante causata dalle emorroidi.

 

Il parto purtroppo non migliorerà la situazione per effetto degli sforzi del periodo espulsivo e per la ulteriore sintomatologia legata alla possibile sutura perineale, sia essa da episiorrafia o da lacerazione spontanea: per cui meglio pensarci ora a ridurre la portata del problema !!

 

Le varici vulvari, tumefazioni bluastre a livello perineale che spesso vi allarmano in quanto entità poco conosciuta, sono sempre legate agli stessi problemi dei plessi venosi del bacino incrementati da peso e compressione uterina. Non sono pericolose ma certamente antiestetiche. Spesso ve ne accorgete solo perché avete una sensazione di peso eccessiva ai genitali e se controllate con uno specchio vedete dei rigonfiamenti bluastri mai visti prima. 

 

Non hanno conseguenze durante la gravidanza, non hanno possibilità di cura e sarà però in sala parto che l’ostetrica e il ginecologo faranno in modo che non sanguinino in maniera eccessiva durante la fase espulsiva e l’eventuale episiorrafia e sutura conseguente.

 

L’omeopatia può aiutarvi a ridurre sintomi e aggravamenti di varici agli arti e di emorroidi: granuli e creme senza effetti collaterali ma certamente meno aggressivi e che quindi necessiteranno da parte vostra di costanza nel loro utilizzo.

 

Alla fine di tutte queste chiacchere si evince di sicuro che ancora una volta abitudini di vita, alimentazione adeguata e attenzione alla vostra  gravidanza sono le prime ed importanti strategie per stare bene!!!

 

 


    

Dottoressa Patrizia Gementi

 

Dirigente dell’Unità di Ostetricia e Ginecologia presso l’Ospedale Buzzi di Milano

 

Studio Medico Associato Oldrini e Gementi (Piazza Libertà 2, 20010 Cornaredo MI)

 

Medical Center Buonarroti (Via Tiziano 9, 20145 Milano)