Gli alimenti oltre a contenere sostanze nutritive indispensabili per il nostro organismo, contengono elementi potenzialmente tossici come additivi, contaminanti, pesticidi, ormoni. Come difendersi allora?

Tra le sostanze potenzialmente pericolose più diffuse negli alimenti troviamo gli additivi. Gli additivi (coloranti, edulcoranti, conservanti, emulsionanti, addensanti, stabilizzanti, regolatori di acidità, antiagglomeranti…), sono segnati in etichetta da una lettera E seguita da un numero identificativo. Chi ha uno smartphone, per aumentare la sua consapevolezza alimentare può scaricare un’ App (“FoodAdditives”) che gli indica la natura dell’additivo alimentare offrendo una ricerca per nome o per codice.

 

I prodotti che portiamo in tavola non sono esenti da contaminanti, il classico esempio è dato dai metalli pesanti quali il piombo o il cadmio. A maggior rischio di contaminanti sono gli alimenti di origine marina (il caso del mercurio nei pesci, o altri metalli pesanti nei frutti di mare), e in alimenti di origine vegetale quando la coltivazione avviene in zone altamente contaminate (il caso più recente è quello delle verdure coltivate nelle zone rosse della Campania). Le contaminazioni alimentari possono essere anche di natura biologica, tra i casi più eclatanti citiamo la salmonella presente nelle uova di allevamenti industriali e lo scandalo dei batteri fecali rinvenuti in insalate e nei prodotti alimentari commercializzati da Ikea.

 

Un altro problema di forte impatto sia ambientale sia per quanto riguarda la salute umana, è dato dai pesticidi. I pesticidi minano la sicurezza alimentare sia per i prodotti di origine animali (carni), sia per i prodotti di origine vegetale (frutta, ortaggi e verdure). I pesticidi vengono spruzzati sul bestiame così dei residui finiscono nella carne da macello che giunge poi sulle nostre tavole.

 

Può capitare che i pesticidi si ritrovano in quantità superiori a quelle consentite dalla legge. Un lavaggio attento degli alimenti prima della cottura, può aiutare a contenere tale problema.

 

Come possiamo proteggerci da ciò che mangiamo? 
In un mondo ideale il consiglio migliore da poter dare sarebbe di avviare un piccolo orto per l’autoproduzione di ortaggi e verdure. In alternativa è possibile acquistare frutta e verdure da piccoli agricoltori e le carni presso i piccoli allevatori locali. Il cibo a chilometro zero è un aiuto per l’ambiente ma anche per la salute se questo viene acquistato presso piccole botteghe artigianali che non mirano ai grandi numeri e alla produzione massiccia.  Un altro consiglio importante che possiamo darvi è di variare la dieta quotidiana effettuando una scelta sempre diversa degli alimenti da portare a tavola, così facendo è possibile ridurre l’assunzione di sostanze dannose.

 

COME FARE UNA SPESA INTELLIGENTE AL SUPERMERCATO

E adesso trasferiamoci sul versante del supermercato e vediamo quali sono le strategie commerciali più utilizzate per indurre il consumatore all’acquisto (o allo spreco). Una volta che le abbiamo messe a fuoco, possiamo prendere le nostre contromisure.

 

SPESA INTELLIGENTE: COSA COMPRARE

Avete mai fatto caso che la struttura dei supermercati è sempre la stessa? Si parte con il reparto di frutta e verdura per arrivare alla cassa dove si trovano chewing gum e caramelle. Questo accade perché il reparto ortofrutticolo dona una sensazione di pulizia e di freschezza mentre alla cassa, dove bisogna aspettare, c’è tempo per acquistare prodotti di cui non abbiamo davvero bisogno.

 

STRATEGIE DEL SUPERMERCATO

Posizionare i prodotti più costosi ad altezza degli occhi oppure a sinistra dello scaffale fa parte della strategia dei supermercati. Questo perché, solitamente, si entra in fretta e si tende ad acquistare il prodotto che si vede per primo. Essendo poi abituati a leggere da sinistra verso destra, cerchiamo gli oggetti proprio in questo modo. Quindi, solitamente, i cibi meno costosi si trovano in basso a destra dello scaffale.

 

PSICOLOGIA DEL CONSUMATORE

Tenete presente, quando fate la spesa, che ormai tutti i grandi operatori della grande distribuzione hanno messo a fuoco tecniche sempre più sofisticate per entrare nella mente dei consumatori e orientarla verso gli acquisti. Non si tratta di un Grande Fratello che ci segue e ci accompagna, ma solo di un uso della psicologia, delle tecniche del marketing e della tecnologia molto sofisticato e ricorrente: l’importante, per chi fa la spesa, è esserne consapevoli. Silvia Bellezza, che ha lavorato per anni nel marketing di grandi gruppi industriali, è una ricercatrice della Columbia University che si è specializzata negli studi sulla mente dei consumatori, su quello che muove le loro decisioni. E ha scoperto, per esempio, quanto siamo diventati sensibili, e quindi fragili, a un vero e proprio “piacere per il consumo” che coltiviamo, anche inconsciamente, perfino quando ci autodefiniamo “non consumisti”. Da questo piacere, che nascondiamo con diverse giustificazioni e qualche senso di colpa, si mette in moto un meccanismo che porta alla spesa stupida, ovvero all’acquisto di cose inutili e sbagliate.

 

NEMICI DELLA SPESA INTELLIGENTE 

Il nemico numero uno della spesa intelligente è, dunque, la fretta. Non basta quindi aver stilato una lista rigorosa ed essersi attenuti a quella per risparmiare. Bisogna avere il tempo di cercare i prodotti in base al rapporto qualità-prezzo, bisogna avere il tempo di osservare le offerte e capire se sono davvero conveniente per lo stile della nostra famiglia.

 

Esistono molti corsi, o molto materiale gratuito che insegna come fare la spesa in maniera intelligente e consapevole. Investire tempo ed impegno in questo è sicuramente una scelta vincente: ne beneficiamo prima di tutto noi stessi.

 

Salvagente Italia

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