Tra le prime manifestazioni del raffreddore rientrano il nasino pieno o che cola, accompagnato da una secrezione nasale fluida e chiara che gradualmente diventa più densa e tendente al giallo-verde. Talvolta può accompagnarsi anche qualche linea di febbre, un meccanismo di difesa utilizzato dall’organismo per combattere virus e batteri.

 

Ma cosa fare in caso di raffreddore?

Innanzitutto, è consigliabile mantenere la testa del piccolo in una posizione più elevata rispetto al corpo, così da facilitare la respirazione. Per aiutare il nasino a rimanere libero pulito, poi, è bene utilizzare una pompetta (utile per aspirare il muco in eccesso) e ricorrere a lavaggi nasali con soluzione fisiologica, acqua termale o acqua marina sterilizzata.

 

È possibile inoltre idratare l'aria ricorrendo all’utilizzo di un umidificatore per ambienti: l’aria secca, infatti, può asciugare le mucose e favorire la comparsa di fastidiose crosticine.

 

È bene evitare invece il ricorso a qualsiasi tipo di medicinale: la maggior parte dei farmaci da banco comunemente impiegati per il trattamento del raffreddore, infatti, non sono raccomandati per neonati e bambini al di sotto dei 2 anni di età.

 

Insomma, qualche giorno di pazienza (all’incirca una settimana/dieci giorni), l’attenzione verso un’adeguata idratazione e tante coccole sono solitamente una terapia più che sufficiente per superare indenni il raffreddore!

 

Anche se, ad ogni modo, è bene ricordare che se il neonato ha meno di 3 mesi dovrebbe comunque essere visto dal pediatra, così come in presenza di una febbre che persiste per oltre 5 giorni.