La variabilità è davvero ampia, quindi è meglio parlare di ultima fase di gravidanza piuttosto che di nono mese.

Questa fase rappresenta l'ultimo periodo di gravidanza, caratterizzato da tanti cambiamenti fisici ed emotivi della madre, che si prepara a dare alla luce la sua creatura, che, come scopriremo, lavora anche lei in queste ultime settimane per nascere.

Insomma, è un lavoro di sinergia tra mamma e bambino, come sempre.

Cosa aspettarsi e come attivarsi in questa fase?

- Controlli clinici medici, se necessari e richiesti, come ecografie, esami ematici, tampone per la ricerca dello streptococco beta emolitico, il tracciato cardiotocografico  (rilevazione del cuoricino del bambino), la visita della presa in carico dell'ospedale di riferimento o della casa maternità  o con le ostetriche per il parto in casa

È importante sapere che le ASL e le regioni agiscono in maniera diversa ed è proprio per questo che non entro nei dettagli di controlli clinici per non creare allarmismi inutili.

- Vita fetale: è tempo in cui si completa la maturazione dell’apparato respiratorio del feto, prende peso, cresce e si prepara a nascere e capace di vivere fuori dell'utero materno; la cosa meravigliosa è che sperimenta tutto ciò in utero, imparando la suzione, imparando a spingere per nascere e trovando la posizione più corretta per farlo;

- Monitorare i movimenti fetali, segno di benessere bambino in utero, imparando a conoscere e riconoscere l'atteggiamento  del bambino sul ritmo sonno veglia, modalità e forza di movimenti e attivarsi con controlli nel caso in cui ci si accorge di cambiamenti di tutto questo;

- Attività contrattile, contrazioni chiamate di Braxton Hicks, che serviranno a preparare bambino e mamma alla nascita.  Si presentano come “pancia dura”, cioè tensione della pancia non dolorosa già dalla 32/34 esima settimana e man mano che le settimane proseguono, si intensificano diventando via via più fastidiose e dolorose, ovvero si trasformano in contrazioni del travaglio di parto;

- Possibili cambiamenti comuni ma non obbligatori come acidità, nausea, insonnia e sonno disturbato da incubi, gonfiore alle gambe (è importante quindi monitorare la pressione arteriosa), sensazione di pesantezza e “fitte” in vagina, perdita del “tappo mucoso”;

- Riposare molto se si è stanche così come assecondare l'energia vitale, adoperarsi per “fare il nido”: è  tipico voler sistemare, pulire casa e corredino;

- Bere molto per una buona idratazione (serve anche per la corretta quantità di liquido amniotico);

- Fare solo cose positive e belle, quindi evitare persone, cose e situazioni spiacevoli e di tensione, che non fanno altro che aumentare il livello di stress, quindi di cortisolo e adrenalina che ostacolano gli ormoni della nascita, ossitocina ed endorfine;

- Assecondare il desiderio di socialità per chi lo desidera, così come assecondare il ritirarsi tra le mura di casa;

- Chiudere la valigia del parto, sistemare la cartella esami e controlli;

- Concentrarsi sul bambino creando una relazione di unione per collaborare, staccare da lavoro e fonti di stress;

- Terminare il percorso di preparazione alla nascita, il lavoro corporeo di esercizi e movimenti per il benessere di questa ultima fase e per il travaglio di parto, massaggio del perineo;

- Organizzare il sostegno a casa (pulizie, cibo, compagnia e sostegno allattamento con una figura esperta come l’ostetrica) per il rientro dopo la nascita.

Il mio consiglio personale è di vivere serenamente questa fase di chiusura di un ciclo di vita, passare tempo di buona qualità per se stesse, di coppia e di contatto con la creatura che si sta preparando a nascere.

È un tempo prezioso!

 

pergola

 

Daniela Pergola “Non solo un'ostetrica, accompagno donne, coppie, bambini a trovare la loro strada e a compiere le scelte migliori”.

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