In questo periodo storico di isolamento sociale, dettato dall'emergenza sanitaria Covid 19, tutti noi stiamo vivendo la mancanza delle persone amiche e familiari e questo ci aiuta a comprendere l'impatto positivo nella nostra vita di affetto, contatto e relazione con l'altro.

La carenza o addirittura l'assenza di tutto questo crea dei “vuoti” nella persona, un abbassamento delle difese immunitarie, una diminuzione della produzione di ormoni “buoni” in favore di un aumento della produzione di ormoni dello stress, che portano a debolezza e spesso malattia.

La carenza di affetto, inoltre, porta la persona ad un isolamento sociale, ad insicurezza personale e quindi a difficoltà di sviluppare rapporti sani con gli altri.

Nella storia, molti sono stati gli studiosi del comportamento umano: cito solo lo psicologo, medico e psicanalista britannico John Bowlby (con la teoria dell’attaccamento, secondo cui “la privazione materna potrebbe compromettere seriamente la salute emotiva dei bambini”) e lo psicologo statunitense Harry Harlow (ricerche sull' affettività ed esperimento delle scimmie Rhesus: il contatto fisico come vitale per lo sviluppo del bambino).

Questi studi, anche brutali purtroppo, hanno permesso di comprendere quello di cui ha bisogno un bambino per diventare un adulto nel mondo.

I bambini non hanno bisogno solo di nutrimento di latte e pappe, bensì anche di affetto: essere accolto con amore, coccolato, contenuto negli abbracci, baci e carezze, stimolato a livello multisensoriale, ascoltato e compreso nei suoi bisogni.

I bambini hanno bisogno di sentire l'odore, il calore e la voce dei suoi genitori e fratelli per crescere amato, sicuro e protetto: questo è un bisogno primario, di assoluta importanza, come nutrirsi di cibo.

Non ci deve essere limite dell'affetto sano e positivo, sia del bambino che dell'adulto.

 

pergola

  “Non solo un'ostetrica, accompagno donne, coppie, bambini a trovare la loro strada e a compiere le scelte migliori”.   Scopri di più