Il latte materno è vita. Rappresenta, infatti, il nutrimento perfetto per ogni neonato perché contiene tutto ciò di cui il bebè ha bisogno per crescere sano e forte. Non a caso l'OMS raccomanda l'allattamento esclusivo al seno per i primi sei mesi di vita del bambino, da continuare fino a quando mamma e bebè ne sentano la necessità.

Non tutti i bambini, però, hanno la possibilità di essere allattati al seno. Può per esempio capitare che un parto prematuro porti una neomamma a non produrre latte a sufficienza. In questi casi l'alternativa migliore è rappresentata proprio dal latte umano pastorizzato, proveniente da una delle tante banche del latte disseminate sul territorio italiano.

Perché donare il latte materno

Donare il latte materno è un gesto d'amore verso tutti i bambini che non possono godere dei benefici di un alimento così speciale. Le mamme che hanno tanto latte, quindi, possono pensare di destinarne una parte ai bebè meno fortunati, come tutti i bimbi nati prematuri che non possono beneficiare nelle sue eccezionali proprietà.

Il latte materno, infatti è più tollerato dai neonati prematuri rispetto a quello in formula e, oltre a prevenire diversi disturbi, migliora in modo naturale le difese immunitarie del piccolo, contribuendo al suo sviluppo cognitivo e aumentando in modo significativo le sue possibilità di sopravvivenza. Ecco perché tutte le mamme che hanno latte in abbondanza, possono pensare di donarne una parte ai bambini meno fortunati, affidandosi a una delle tante strutture presenti in Italia.

Chi può donare il latte materno?

Per diventare una donatrice di latte è necessario godere di buona salute e avere uno stile di vita equilibrato. Tutte le mamme che durante il primo anno di vita del proprio bambino producono una quantità di latte maggiore rispetto alle necessità del proprio bebè, possono pensare di destinarne l'eccesso a una banca del latte.

Prima di donare il latte materno, tuttavia, ogni neomamma dovrà necessariamente rispondere a un questionario, per poi sottoporsi a un attento screening medico e ad alcuni esami sierologici atti a valutare la presenza di eventuali patologie. Superati questi step, sarà poi possibile cominciare a donare il proprio latte, destinandolo a bambini che ne hanno bisogno.

Quanto latte materno si può donare?

Ogni goccia di latte materno è preziosa e per questo motivo anche piccole quantità sono utilissime quando si tratta di nutrire un neonato prematuro. Solitamente, le donne che donano il latte hanno l'abitudine di nutrire il proprio bambino e, a poppata terminata, cominciare a raccogliere il latte da donare. Si tratta di una pratica decisamente consigliata perché porta allo svuotamento completo dei seni, che invita poi il corpo a produrre ancora più latte.

Poiché il latte materno varia la sua composizione nel tempo, non è raccomandata la donazione del latte oltre l'anno di vita del proprio bambino: i nutrienti contenuti nel latte materno, infatti, non sarebbero più adeguati al particolare fabbisogno di un neonato, soprattutto se prematuro.

Come donare il latte materno?

Le mamme che desiderano donare le eccedenze di latte materno possono procedere all'estrazione sia presso il proprio domicilio sia recandosi in un locale ad hoc nelle diverse banche del latte disseminate sul territorio italiano. Si tratta delle cosiddette BLUD, ovvero Banche del Latte Umano Donato.

Tutte le donne che volessero fare questo gesto d'amore possono rivolgersi a AIBLUD, l'onlus che, promuovendo la donazione del latte materno, lavora a stretto contatto con i centri di neonatologia e terapia intensiva neonatale in Italia.

Per sapere dove si trova la banca del latte più vicina al proprio domicilio si consiglia di visitare la sezione del sito di AIBLUD che elenca le banche del latte presenti sul territorio italiano.