Per una mamma o un papà è normale aiutare i propri figli, così come è normale cercare di anticipare i loro bisogni prima che questi si presentino. L'eccessivo zelo, tuttavia, potrebbe non essere così positivo per lo sviluppo psichico del bambino. Proprio per questo motivo è stato coniato il termine "genitore elicottero". Scopriamo di che si tratta e il motivo per il quale è necessario lasciare più spazio ai propri figli per sperimentare autonomamente e - perché no - commettere errori.

 

Chi sono i genitori elicottero?

Adattamento del termine inglese "Helicopter Parents", i genitori elicottero altro non sono che genitori iperprotettivi. L'amore nei confronti dei figli e la possibilità che questi possano incontrare ostacoli o difficoltà, porta il genitore elicottero ad aiutare il proprio bambino in ogni situazione, anche la più banale: dal costante aiuto nella vita quotidiana (vestirsi, mangiare, lavarsi ecc) all'aiuto, per esempio, nei compiti, i genitori iperprotettivi tendono a eliminare qualsiasi ostacolo si presenti nella vita del proprio bambino, cosicché il loro percorso di vita proceda senza alcuna difficoltà o intoppo.

 

Tuttavia essere genitori elicottero potrebbe non essere così positivo per lo sviluppo psichico del bambino: nonostante, infatti, il bimbo si senta amato e protetto da tutte le attenzioni che riceve dai genitori, dall'altro lato potrebbe sviluppare un'insicurezza di fondo, nonché l’incapacità di gestire le normali difficoltà che ogni bimbo affronta durante la sua crescita.

 

Perché i genitori elicottero potrebbero minare l'autostima dei propri figli

Una delle caratteristiche tipiche del genitore elicottero è quella di non lasciare mai che il proprio bambino se la cavi da solo: questo, alla lunga - più che generare senso di protezione - dà vita a una profonda insicurezza. Molti studi sono ormai concordi nell'affermare che se un bambino ha al suo fianco qualcuno che - costantemente - gli indica la strada da prendere (la più sicura) potrebbe non essere in grado di capire come cavarsela da solo in altre situazioni diventando, di fatto, meno autonomo nel gestire sia le difficoltà oggettive che quelle emotive ed interiori. 

L'iperprotezione, quindi, renderebbe i bambini stressati inficiando, altresì, sulle loro prestazioni scolastiche. La ricerca, pubblicata da un team internazionale su Developmental Psychology, ha avuto una grande eco nel mondo accademico, così come nell'universo della genitorialità.

 

Come non diventare un genitore elicottero

Un genitore vuole sempre il meglio per i propri figli: questo atteggiamento, tuttavia, non dovrebbe dar vita a situazioni o comportamenti iperprotettivi nei confronti del proprio bambino. L'iperprotezione va, al contrario, trasformata in una guida costruttiva: ogni bambino, nei genitori, deve trovare una figura di riferimento che sia in grado di fargli comprendere emozioni e situazioni, così da imparare a gestirle - nel limite del possibile - in modo autonomo. Non c'è bisogno, quindi, di risolvere qualsiasi tipo di problema per i propri figli ma, al contrario, dar loro i mezzi per imparare a gestire da soli la difficoltà, intervenendo solo laddove è necessario.

 

Insomma, più che risolvere i problemi dei figli, mamma e papà dovrebbero dare il buon esempio così da preparali a una vita adulta sana e realizzata.