Gestire le proprie emozioni non è cosa facile, soprattutto per i bambini. Rabbia, ansia, felicità o tristezza sono stati d'animo a cui i bambini non sanno dare un nome e che, spesso e volentieri, non sanno come esprimere.  

 

La rabbia, per esempio, è un sentimento comune con cui tutti abbiamo a che fare: i bambini, tuttavia, sono spesso spaventati da questa emozione e, proprio ad essa, possono reagire in modo sbagliato, impedendo di conseguenza atteggiamenti di relazione e confronto. È quindi compito di mamma e papà aiutare i bambini a gestire la rabbia, insegnando loro che un'emozione comune - per quanto spaventosa - può essere incanalata in modo corretto.

 

Uno dei mezzi più efficaci per insegnare ai piccoli la gestione di questo sentimento contrastante è il cestino della rabbia. Scopriamo cos'è e come utilizzarlo nella quotidianità casalinga.

 

Cos'è il cestino della rabbia?

Il cestino della rabbia è un contenitore all'interno del quale il bambino butterà, sia metaforicamente che concretamente, ciò che lo fa arrabbiare e gli provoca scatti di ira che non sa come gestire. Questo permetterà al bambino di isolare l'emozione e, in seguito, di comprenderla in maniera consapevole, magari rielaborando gli avvenimenti che hanno portato a quello stato d’animo.

Si tratta, insomma, di un vero e proprio rituale che darà modo al piccolo di riflettere, di ricordare le proprie emozioni, di incanalarle e di imparare da esse.

 

Come usare il cestino della rabbia

Prima di usare un cestino della rabbia bisogna, ovviamente, costruirlo: si tratta di un lavoretto che potrete fare insieme al vostro bambino cosicché quest'ultimo riesca a sentire suo l’oggetto in questione. Può essere un barattolo decorato, un secchiello del mare con disegnata sopra una faccia arrabbiata o, ancora, una scatola col coperchio. L'importante è che sia decorato secondo il gusto del bambino e, successivamente, posizionato in un angolo della casa che il piccolo possa raggiungere in autonomia.

Ogni volta che il bambino ha uno scatto d'ira o che è arrabbiato, i genitori devono invitare il piccolo a mettere nel cestino qualcosa connesso a quell'emozione: può essere un disegno, un oggetto o dei fogli strappati. L'azione concreta di chiudere in una scatola il sentimento della rabbia, oltre a calmare il bambino, gli darà modo - in seguito - di riflettere su ciò che l'ha fatto arrabbiare.

Periodicamente, infatti, il cestino della rabbia va aperto cosicché il bambino possa controllare cosa c'è dentro e ricordare il motivo dello scatto d'ira, elaborandolo, concretizzandolo e, soprattutto capendolo. Aprire il contenitore, infatti, farà volar via la rabbia, liberando il piccolo di un peso che, probabilmente, lo affligge o lo ha afflitto in passato.

 

Il cestino della rabbia può essere utilizzato a partire dai due anni di età ed è utilissimo per educare il bambino alla cosiddetta alfabetizzazione emotiva, rabbia compresa.