Ormai si sente parlare sempre più spesso di bonding neonatale e sono moltissimi i reparti di ostetricia che, subito dopo il parto, attuano tecniche specifiche per favorirlo, sia con la mamma che col papà. Ma cos'è il bonding e perché è così importante? Scopriamo di più su questa tematica oggi così sentita.

 

Cos'è il bonding neonatale?

 

Il bonding neonatale, in realtà, è un fenomeno primordiale. La sua teorizzazione, invece, è piuttosto tardiva: il termine, infatti, viene coniato negli Stati Uniti all'inizio degli anni '80 per riferirsi alle cosiddette "teorie dell'attaccamento" che, in realtà, trovano spazio fin dagli anni '50.

 

Perché "bond", letteralmente, non significa altro che legare, vincolare, attaccare. E il bonding neonatale, quindi, non è che lo specialissimo e profondo legame che lega una mamma e una papà al proprio bambino. Il bonding non è un aspetto secondario e marginale del diventare genitori, anzi: è proprio grazie a questo fenomeno così affascinante che le mamme riescono ad allattare il proprio bambino, a proteggerlo e a prendersi cura di lui.

 

Ne conviene, quindi, che il bonding è qualcosa che va coltivato e favorito, fin dai primi istanti di vita del bambino. Ma come procedere?

 

Bonding neonatale: come favorirlo?

 

Il bonding neonatale, come abbiamo detto poco fa, può essere influenzato e favorito. Ma come? Il metodo più naturale è, semplicemente, fare in modo che la pelle e il corpo del bambino siano a contatto con la pelle della madre subito dopo la nascita (se, ovviamente, le condizioni di salute di entrambi lo permettono).

 

Sono molti oggi, i reparti di ostetricia che, subito dopo il parto, lasciano il bebè tra le braccia della mamma, a stretto contatto con il suo corpo e, soprattutto, la sua pelle e il suo odore peculiare. 

 

Dopo la nascita, infatti, un neonato è molto vigile perché cerca di stabilire il suo primo contatto con il mondo che lo circonda. Apre gli occhietti, ascolta i rumori intorno a lui e utilizza la pelle e il tatto per conoscere, per la prima volta, qualcosa di diverso da sé. Gli studiosi e gli esperti, inoltre, hanno notato che i neonati a cui viene dato tempo di "ambientarsi" tra le braccia di mamma e papà si calmano rapidamente e smettono di piangere dopo pochissimi minuti.

 

Bonding neonatale con il papà

 

E i papà? Anche i papà possono approfittare dell'incredibile magia del bonding neonatale: l'attaccamento, infatti, non è una prerogativa esclusivamente materna, anzi. Se per le donne, infatti, la maternità e un qualcosa che viene coltivato e sentito per molti mesi, per gli uomini la consapevolezza di essere diventati papà avviene, essenzialmente, alla nascita del bebè. Avere, quindi, la possibilità di toccare il proprio bimbo, prenderlo in braccio, e accarezzarlo è di fondamentale importanza. E con i papà il bonding funziona, essenzialmente, allo stesso modo: sarà sufficiente che i due corpi si tocchino, skin to skin, ovvero pelle contro pelle.

 

Insomma, appare chiaro ed evidente che i benefici derivanti dal bonding siano innumerevoli, sia per la mamma che per i papà: perché non approfittare di questo dono della natura?