Il sole infatti gioca un ruolo fondamentale nella PRODUZIONE DELLA VITAMINA D: la VITAMINA D viene sintetizzata dal nostro organismo attraverso la pelle sotto l’azione del sole ed ha un ruolo importantissimo nella regolazione del metabolismo osseo e nella mineralizzazione di ossa e denti.

 

In condizioni di adeguata esposizione ai raggi solari l’apporto di vitamina D è dovuto per la maggior parte (80-90%) alla sintesi a livello cutaneo, mentre la quantità di vitamina D contenuta negli alimenti (pesce, uova, burro, vegetali, funghi) è pari al 10-20% ed è insufficiente, da sola, a coprirne il fabbisogno.

 

È bene pertanto bilanciare la protezione dai danni solari con un’adeguata esposizione, regolare e sicura, in modo da non perdere i benefici che ne possono derivare.

 

Al fine di favorire un’adeguata sintesi di vitamina D è stato calcolato che sono sufficienti l'esposizione delle braccia e delle gambe per 15-30 minuti, almeno due volte alla settimana. 

 

La luce solare presenta però anche delle insidie: si tratta dei raggi ultravioletti (UVR), componenti della luce solare pericolosi in quanto responsabili dei danni causati alla pelle. In particolare sono i raggi UV-B ed in misura minore i raggi UV-A i responsabili dei danni a livello cutaneo. I raggi UV-C sono particolarmente dannosi per la salute ma vengono trattenuti dalla fascia di ozono e per questo non hanno effetti particolari sulla pelle. Il rischio di esposizione a questi raggi aumenta in alta quota.

 

La pelle dei bambini ha due caratteristiche che la rendono maggiormente suscettibile ai danni provocati dai raggi UV: 

1) è più sottile e pertanto più facilmente penetrabile 

2) i melanociti, le cellule che producono la melanina, rispondono meno efficacemente rispetto all’adulto e pertanto la pelle risulta più vulnerabile.

Le zone maggiormente colpite dai danni dei raggi UV sono il viso, gli zigomi, il tronco, il petto, mani e piedi, ovvero le zone maggiormente esposte. 

 

DANNI DA SOLE: ERITEMA, NEVI E MELANOMI…

Il più comune, immediato ed evidente effetto dannoso della luce solare sulla cute è costituito dall’eritema.

L’eritema è un’ustione di primo grado che compare poche ore dopo l’esposizione al sole, in particolare dalle 2 alle 4 ore dopo: l’esposizione della cute alle radiazioni solari causa vasodilatazione, aumenta il volume di sangue che affluisce al derma e si genera pertanto un arrossamento della cute.

 

La dose minima di raggi solari capace di indurre eritema dipende da diversi fattori quali il tipo e lo spessore della pelle, la quantità di melanina contenuta nell’epidermide, la capacità della cute stessa di produrre melanina in risposta all’esposizione solare e l’intensità della radiazione. 

In assenza di ulteriori esposizioni l’eritema solare regredisce spontaneamente in 48-72 ore con una lieve desquamazione della cute.

I sintomi dell’eritema sono:

- pelle rossa e dolente

- cute calda 

- puntini rossi

 

In caso di scottature più gravi possono associarsi 

- vescicole/bolle

- edema (gonfiore) della cute

- febbre, brividi, malessere

 

Soprattutto nel caso di bambini non si dovrebbe arrivare alla cosiddetta “scottatura” e l’applicazione di una buona crema protettiva e il rispetto di altre semplici buone regole dovrebbero riuscire ad evitare l’insorgere dell’eritema. 

 

Una volta comparso l’eritema si dovrà:

1) evitare l’ulteriore esposizione al sole per qualche giorno;

2) lenire l’irritazione con creme idratanti;

3) evitare la doccia con acqua molto calda e cercare di utilizzare oli o creme detergenti al posto del bagnoschiuma;

4) applicare impacchi freddi con un panno inumidito per alleviare il dolore;

5)non utilizzare olio d’oliva sulle scottature perché contribuisce al surriscaldamento della pelle già infiammata;

6) se compaiono vescicole/bolle non scoppiare in alcun modo le bolle in quanto esse sono comunque uno strato protettivo e, rompendole, non solo si rallenta il processo di guarigione ma si aumenta anche il rischio di sovrainfezione. In presenza di vescicole/bolle è utile, inoltre, una valutazione da parte di uno specialista pediatra per decidere se necessaria l’applicazione di una crema cortisonica e/o pomate antibiotiche;

7) qualora l’eritema si associ a sintomi “sistemici” quali febbre, brividi, malessere generale è indicato far valutare il bambino da uno specialista pediatra.

 

Un’adeguata protezione dal sole non ha, però, il solo scopo di evitare i danni immediati che le radiazioni ultraviolette possono provocare alla cute ma deve essere anche vista come un “investimento” a lungo termine nella salute dei nostri bambini: l’esposizione a forti quantità di sole, anche episodiche o infrequenti, è infatti un fattore importante nella patogenesi dei tumori cutanei, in particolare del melanoma maligno. 

I melanociti dei bambini e degli adolescenti sono più sensibili ai danni causati dal sole e più facilmente si possono instaurare alterazioni del DNA che possono portare alla formazione dei cosiddetti “nevi instabili”, i quali a loro volta possono degenerare in tumori maligni.

 

PROTEZIONE E PREVENZIONE: CREME SOLARI E BUONE REGOLE

Il principale elemento che caratterizza la crema protettiva solare è il fattore di protezione solare (Sun protection factor, SPF). Il fattore di protezione solare si riconduce alla quantità di raggi UV che vengono bloccati ed a quanto viene ritardato l’insorgere dell’eritema.

In realtà, vista la possibilità di confusione che tale indice generava, nel 2008 la Commissione Europea ha stabilito delle nuove direttive e le nuove categorie di fotoprotezione che dovrebbero essere riportate sulle confezioni non dovrebbero più esprimere dei valori numerici ma le diciture: BASSA, MEDIA, ALTA E MOLTO ALTA. La protezione bassa include il vecchio SPF 6 e 10, quella media il fattore di protezione 15, 20 e 25, quella alta il 30 e 50 e infine quella molto alta il 50+. 

 

La dicitura “protezione totale” è ingannevole, perché di fatto nessun prodotto può offrire una simile sicurezza.

 

Nei bambini è sempre consigliata una protezione molto alta (50+) almeno fino ai 6 anni; successivamente, man mano che la pelle si abbronza, si può passare ad una protezione alta (30) e poi intermedia (15-25).

Nella scelta di una buona crema solare si deve fare inoltre attenzione al fatto che abbia uno spettro di protezione sia verso i raggi UV-A che verso i raggi UV-B in quanto entrambi questi raggi sono dannosi alla cute. Secondo le linee guida dell’american Academy of Dermatology, inoltre, la crema solare va applicata 30- 40 min prima dell’esposizione al sole e ripetuta l’applicazione ogni 2 ore circa perché col trascorrere del tempo diminuisce l’efficacia protettiva. Questa regola vale anche se non si fa il bagno e anche se si usa una crema water-resistant, cioè resistente all’acqua. 

 

Altre buone regole da osservare durante l’estate:

  • <::marker> L’esposizione dei bambini al sole andrebbe evitata nelle ore centrali della giornata, dalle 10 alle 16.00 quando l’intensità della radiazione è maggiore;
  • <::marker> alla crema solare, soprattutto se l’esposizione avviene nelle ore più calde della giornata, può essere utile associare un abbigliamento protettivo (maglietta) cercando comunque di non coprire eccessivamente il bambino e non impedire la naturale traspirazione della pelle;
  • <::marker> la protezione dai raggi solari deve avvenire non solo per la cute ma anche per gli occhi: un cappellino con visiera riduce l’esposizione degli occhi del 50% mentre gli occhiali da sole bloccano circa il 99% dello spettro dei raggi UV;
  • <::marker> oltre alla cute è importante la protezione delle mucose: le labbra andrebbero protette con adeguato stick con fattore di protezione.

Seguire queste semplici buone regole permetterà a bambini e genitori di vivere in serenità i mesi estivi e di stringere una nuova grande amicizia…con il sole!

 

 

Dott.ssa Valentina Decimi - Salvagente Italia 

 

(Pediatra)