Le "coliche gassose” del lattante sono una situazione clinica, in genere presente nei primi tre-quattro mesi di vita, caratterizzata da pianto prolungato (da pochi minuti ad alcune ore), prevalentemente serale, irritabilità ed irrequietezza (flessione delle cosce sull’addome, pugni chiusi, rossore del volto). Spesso si associano ad eccessivo meteorismo (addome gonfio), flatulenza e difficoltà ad alimentarsi. Pare esservi una maggiore frequenza nei lattanti alimentati con latte adattato, rispetto a quanti assumono il latte materno.

 

A dispetto del nome che parrebbe attribuire la causa di questo disturbo – molto preoccupante per i genitori ma che, nella stragrande maggioranza delle situazioni, si risolve spontaneamente e non è associato ad alcuna patologia – non è ancora stato individuato in modo condiviso il reale fattore causale. In alcuni casi si ipotizza un’ allergia, in altri un dismicrobismo intestinale, in altri ancora problematiche relazionali, ma molto probabilmente si tratta di una concausalità di fattori sia costituzionali, che alimentari ed ambientali. È comunque evidente che una corretta diagnosi differenziale, con altre patologie che possono manifestarsi con pianto inconsolabile del lattante, deve essere posta dal pediatra il quale, in genere già con una accurata anamnesi ed una valutazione clinica obiettiva, è in grado di escludere altre situazioni (otalgia, traumi, reflusso gastro esofageo, allergie alle proteine del latte vaccino, patologie di interesse chirurgico) e nei casi dubbi, suggerire un corretto ed adeguato percorso diagnostico.

 

Va da sé che, non essendo stata individuata una causa certa, non esiste un trattamento univoco e neppure sicuramente efficace. Prescindendo da trattamenti più specifici, il massaggio infantile praticato dalla mamma o dal papà, può rappresentare un valido supporto, in molti casi risolutivo già di per sé e comunque abbinabile senza alcun limite/controindicazione a qualsivoglia altro approccio. Personalmente, anche sulla base di sufficienti evidenze scientifiche, suggerisco di iniziare con la somministrazione quotidiana di probiotici, oppure di estratti vegetali a base di melissa e/o camomilla e/o finocchio. Alcuni studi clinici, condotti nel lattante, hanno infatti dimostrato l’efficacia di preparazioni contenenti sia probiotici (alcuni ceppi specifici) sia questi estratti, nel ridurre il tempo di pianto. Sebbene si tratti di prodotti naturali, è fondamentale che i preparati a base di piante, siano formulati in modo corretto, nel rispetto delle indicazioni presenti nelle Farmacopee ufficiali e soprattutto che siano titolati e standardizzati. Questi due parametri, che devono essere riportati nell’etichetta dei prodotti (nella stragrande maggioranza dei casi commercializzati come integratori alimentari), sono gli unici che consentono di avere garanzie circa la quantità dei principi attivi presenti e su quale sia il contenuto degli stessi per ogni singola dose. Sebbene si tratti di prodotti naturali, occorre infatti ricordare che esistono piante controindicate in età pediatrica, che possono avere effetti avversi o interazioni con altre sostanze (farmaci, integratori) e che comunque, sempre, la loro posologia e la loro formulazione, devono essere idonee all’età o meglio al peso, del soggetto a cui vengono somministrate.

 

Il ricorso a diete di eliminazione per la nutrice (nel caso di allattamento materno) o a latti speciali (di riso, di soia, con idrolisi delle proteine), deve essere valutato attentamente dal pediatra ed in ogni caso deve essere limitato nel tempo, soprattutto in assenza di un significativo miglioramento della sintomatologia. Il ricorso ai farmaci, sia ad azione carminativa che spasmolitica, andrebbe invece riservato a casi selezionati, non rispondenti ad alcun altro trattamento o fortemente condizionanti l’equilibrio psicologico della famiglia e sempre sotto attento controllo medico. In conclusione, le coliche del lattante sono frequentissime nei primi mesi di vita e nella stragrande maggioranza dei casi (oltre il 90%), scompaiono spontaneamente nei primi 4-5 mesi. Sono in genere fonte di grande ansia per la famiglia (non è facile sentire il proprio bambino piangere disperato e ci si sente terribilmente impotenti), ma occorre ricordare che la serenità di mamma e papà sono fondamentali per il lattante, così come le loro coccole e che il mantenere la calma è un must, in ogni situazione, dalla più banale a quella più impegnativa. In ogni caso, il/la pediatra di fiducia saprà aiutarvi e sostenervi per superare, insieme, i momenti di difficoltà e per garantire il benessere del vostro bambino.

 

 


 

Dr_Domenico_Careddu

Dr. Domenico Careddu

Medico Chirurgo, specialista in Pediatria

Specialista in idrologia medica

Master di II livello in fitoterapia

Master di II livello in neonatologia

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