Prima è solo un dadadada o babababa o nananana accennato di tanto in tanto insieme ad un visetto furbo e concentratissimo che si apre in un sorriso soddisfatto quando voi lo guardate incantati. Poi quel ripetersi di sillabe apparentemente senza senso comincia a capitare sempre più spesso fino a che, un giorno, inaspettatamente, l’adorabile lallare si trasforma in una vera parola. “Ma ne siamo proprio sicuri? L’ha detto davvero?” E subito dopo, in genere superato un primo momento di silenzio, il vocabolo giunge forte e chiaro e allora non ci sono più dubbi, è arrivata la sua prima parola.

 

È un momento emozionante, intenso, magico perchè vostro figlio si sta avviando incontro ad  uno dei tanti traguardi che punteggiano i primi anni di vita, la conquista del linguaggio. Un momento atteso con gioia, ma talvolta con l’eccessiva ansia dettata dall’inevitabile confronto che si fa con i bambini dei parenti o degli amici. “Ma il figlio di Mario a un anno già diceva dieci parole”. “Simona a sei mesi diceva già mamma e pappa”. Quante volte lo avrete sentito dire? Eppure, ci avete mai pensato, a quanti progressi devono fare i bambini in tempi così incredibilmente brevi? Imparare a parlare, a stare in piedi, a camminare… Ricordo che una volta  partimmo per un viaggio all’estero che mio figlio appena gattonava e quando siamo tornati due settimane dopo lanciava la palla e si alzava in piedi da solo. Non è una cosa straordinaria?

 

E soprattutto i bambini non sono e non devono essere tutti uguali. Non c’è una regola che dice che a sette mesi devono pronunciare la prima parola e a un anno camminare. Certamente ci sono dei margini comuni alla maggior parte dei bambini, ma ogni piccolino ha i suoi tempi e l’ansia che talvolta possono trasmettere loro genitori e parenti non è certamente utile. Se avete bisogno di rassicurazioni parlatene con il vostro pediatra, dopodichè vivete con serenità e gioia ogni più piccolo progresso e vedrete che quando meno ve lo aspettate ad un certo punto arriverà la tanto attesa parola. Sì, ma quale?

 

Ecco, non sarà molto poetico, ma non crediate che se il bambino passa la maggior parte del tempo con la mamma allora quella deve essere il primo nome che pronuncia. Non sarà molto poetico, ma se in genere è proprio mamma la parola pronunciata per prima è soltanto perchè si tratta di due sillabe uguali e quindi più facili da pronunciare. Inoltre Mamma, o Pappa, Papà, Nanna sono naturalmente le parole che il piccolo sente pronunciare di più.

 

Mi è capitato di vedere nonni o genitori seriamente dispiaciuti  perchè non erano stati “nominati” per primi. Non fate questo errore. Lasciate che il piccolo viva con più spontaneità e naturalezza possibile questa fase così importante della sua giovane vita. Voi potrete senz’altro assecondare i suoi tentativi con i vostri sorrisi soddisfatti e le vostre parole, non pensate che sia inutile perchè non vi capisce, pensate che io gli leggevo Harry Potter ad alta voce, anche quando il mio bambino aveva  solo pochi mesi.

E infine, mi raccomando, state attenti a cosa gli dite perché, non si sa mai che vi capiti come al mitico Greg (interpretato dal grande Ben Stiller), quando nello spassosissimo film “Mi presenti i tuoi” intrattiene il nipotino con una improvvisata filastrocca dal finale esilarante. Ve la ricordate la prima parola che pronuncia il piccolo Jack?

 

 


 

Daniela Celli

 

A 9 anni mi sono sentita per la prima volta una viaggiatrice. Oggi ne ho 37, un marito che mi accompagna con passione in giro per il mondo, un figlio di 9 anni cresciuto a pane e viaggi e un adorabile cavalier king. Vivo tra Firenze e il resto del mondo, la valigia sempre pronta e la mente e il cuore rivolti verso la meta e quello che c'è nel mezzo.

Ah, dimenticavo... Racconto le nostre avventure sul mio blog Mammagiramondo.